Vaccini, Regione Lombardia bocciata. “Campagna pasticciata e divisiva, sanità inefficiente come un anno fa”

in UFFICIO STAMPA, Welfare e Sanità

Vaccini, Regione Lombardia bocciata “per incapacità” da associazioni e forze politiche.

Monica Vangi (Cgil Lombardia): “Campagna vaccinale pasticciata e divisiva, sanità inefficiente come un anno fa”

 

16.03.2021 – La campagna vaccinale in Regione Lombardia è un vero e proprio pasticcio. La pensano così Arci Milano, Acli Milano, Cgil Lombardia, I Sentinelli, Forum per il diritto alla Salute, e i rappresentanti in consiglio regionale di Pd, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, riuniti questa mattina in conferenza stampa. Una denuncia già partita dalla Cgil regionale.

“Over 80 ancora in attesa di essere vaccinati, sms di appuntamento mai inviati (è accaduto nel bergamasco), appuntamenti in sedi vaccinali distanti oltre 100 km (è successo, per esempio, proprio ieri nel cremasco), somministrazioni del vaccino a domicilio che tardano a partire, per non parlare delle persone disabili rinchiuse nelle loro abitazioni o in strutture residenziali da oltre un anno!”. Così Monica Vangi, segretaria della Cgil Lombardia, ha raccontato questa mattina i disagi registrati in questi giorni in Lombardia.

 “Ieri il governatore Fontana ha dichiarato che in Lombardia siamo al limite della capacità di sopportazione – ha detto la dirigente sindacale -. Ha ragione! Ma lo siamo anche a causa dell’enorme confusione, della poca trasparenza, di messaggi e scelte che acuiscono contrapposizioni fra lavoratori attivi e pensionati”.

Il riferimento è all’accordo siglato da Regione Lombardia, Confindustria, Confapi sulle vaccinazioni in azienda. Vangi ha denunciato: “Senza nessun confronto con le parti sociali, in continuità col passato, Regione Lombardia ha siglato un’intesa ed emanato una delibera che ha incrementato e acuito il divario fra lavoratrici e lavoratori: si pensi ad esempio all’esclusione delle aziende di piccole dimensioni, come al resto del mondo del lavoro. Lavoratrici e lavoratori dei trasporti e della grande distribuzione, che in questi mesi hanno continuato a lavorare garantendo servizi essenziali e di pubblica utilità, chiedono di non essere dimenticati”.

“Il servizio sanitario regionale si è dimostrato inefficace un anno fa, e lo è ancora oggi”, ha evidenziato Vangi. “Non basta cambiare assessore al Welfare e direttore generale per attuare un cambio di passo. Vogliamo sapere come sono stati utilizzati i 122 milioni messi a disposizione del Decreto Rilancio per lo sviluppo della medicina territoriale. Vogliamo la modifica della legge regionale 23 su cui ancora non è stata avviata discussione nonostante le proposte presentate anche dalle organizzazioni sindacali e le indicazioni dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali”.

“Non c’è solo il Covid”, chiosa Vangi. “Ci sono persone con altre patologie, persone che hanno bisogno di screening di risposte ai loro bisogni di salute. Ad un anno dall’inizio dell’emergenza, non abbiamo ancora risposte. Sappiamo però che tutti hanno il diritto alla salute e alla vaccinazione”.