La sanità lombarda deve cambiare
Prosegue la mobilitazione per il diritto alla salute di tutte e tutti. I 10 obiettivi del Comitato promotore del referendum sulla sanità
Le scelte politiche sbagliate della Regione Lombardia negli ultimi trent’anni hanno prodotto: liste d’attesa infinite, diseguaglianze per reddito nell’accesso alle cure, lo smantellamento della medicina territoriale, sbilanciamento verso un privato sempre più finalizzato solo aduna logica di profitto, incapacità di garantire le prioritarie azioni di prevenzione (es. sicurezza sul lavoro), il peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari, spese impazzite con i “medici gettonisti”, nessun governo delle rette a carico dei cittadini nelle RSA e nei servizi perla disabilità.
La pandemia non ha insegnato nulla a chi governa questa regione!
Per invertire questa direzione e garantire il diritto costituzionale alla salute a tutte le persone abbiamo chiesto di dare la parola ai cittadini lombardi attraverso lo strumento democratico del referendum, ma la maggioranza del Consiglio Regionale ha deciso di negare questa possibilità impedendo il proseguo dell’iter. Per questo ricorreremo al Tribunale Amministrativo.
Non per questo ci fermiamo nel porre all’attenzione di tutti e tutte i seguenti dieci obiettivi basilari:
1 – Attuare un centro di prenotazione davvero unico e pubblico per tutte le strutture pubbliche e private accreditate, accessibile a tutti, agende per le prenotazioni sempre aperte, dati sulle liste d’attesa e bilanci resi pubblici da tutti gli enti accreditati.
2- Attuare le norme esistenti che garantiscono ai cittadini le prestazioni nei tempi prescritti dai Medici di Medicina Generale riducendo gradualmente le prestazioni in libera professione.
3- Riaffermare, anche attraverso modifiche normative e una diversa distribuzione delle risorse, la centralità e il valore della Sanità pubblica della Lombardia.
4- Introdurre una programmazione socio sanitaria regionale basata sull’analisi dei bisogni, con obiettivi di salute collettiva verificabili periodicamente attraverso dei dati epidemiologici e capace di garantire adeguatezza e efficacia della spesa sanitaria.
5- Ridefinire i criteri di accreditamento in relazione ai reali bisogni dei cittadini.
6- Attuare una vera integrazione fra ospedale, territorio e politiche sociali per non lasciare soli i cittadini a partire dai più fragili e vulnerabili.
7- Migliorare le condizioni lavorative degli operatori socio-sanitari, integrare i medici di medicina generale nei servizi pubblici riconoscendo a tutti risorse e stipendi adeguati, evitando fenomeni di dumping contrattuale.
8- Attuare le previsioni del PNRR realizzando vere Case di Comunità e Ospedali di Comunità in grado di essere punto d riferimento per la presa in carico dei bisogni complessivi delle persone con integrazione tra servizi sanitari e sociali.
9- Rivedere le regole di autorizzazione/accreditamento delle RSA (Residenze Sanitarie Assistite) garantendo qualità di assistenza e di vita agli ospiti, lavoro sicuro e di qualità per i lavoratori, una maggiore partecipazione nelle rette da parte del SSN e un maggiore coinvolgimento della Regione nel funzionamento delle strutture, giusta retribuzione per i dipendenti.
10- Regione Lombardia deve farsi promotrice nei confronti del Governo per il potenziamento delle risorse del Fondo sanitario nazionale e per il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro.
Con questi obiettivi la nostra mobilitazione prosegue per il Diritto alla Salute di tutte e tutti.