Fontana nega l’evidenza: la sanità lombarda arretra

I dati pubblicati dal Ministero della Salute parlano chiaro: la Lombardia scivola dal 4° al 7° posto nella classifica della qualità dell’assistenza sanitaria. Una situazione che non sorprende chi da anni denuncia il progressivo indebolimento del sistema sociosanitario regionale.
Eppure, di fronte a numeri inequivocabili, il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, sceglie di attaccare il Ministero invece di affrontare le criticità. La sanità non è fatta solo di ospedali, ma anche – e soprattutto – di servizi territoriali che da anni vengono marginalizzati e sottofinanziati. La stessa nota del Ministero lo ribadisce chiaramente: “Il Ministero della Salute non formula classifiche, limitandosi a pubblicare periodicamente, in ottemperanza alla normativa vigente, i dati relativi alla corretta erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza”. Un modo chiaro per dire che la Regione non può negare l’evidenza.
Come CGIL Lombardia, insieme a SPI e Funzione Pubblica, denunciamo da tempo le conseguenze della visione ospedalocentrica della Regione: tempi di attesa insostenibili, servizi di prossimità carenti e un sistema che costringe sempre più cittadine e cittadini a pagare di tasca propria per ricevere cure adeguate. Chi non può permetterselo, invece, rinuncia a curarsi: un dato gravissimo che mette in discussione il diritto fondamentale alla salute.
Nonostante le ripetute segnalazioni e le proposte inviate all’Assessorato e alla Direzione Generale Welfare della Regione, il confronto con le organizzazioni sindacali resta inesistente. Ancora oggi, siamo in attesa di una convocazione richiesta a dicembre 2024 e sollecitata nuovamente a gennaio 2025.
Ignorare il problema non lo farà sparire. Il diritto alla salute delle lombarde e dei lombardi deve tornare al centro delle politiche regionali. Serve un investimento serio nella sanità territoriale, con più medici di base, più case di comunità, più servizi di prossimità. La Regione non può più sottrarsi alle proprie responsabilità.
La CGIL Lombardia continuerà a vigilare e a mobilitarsi per un sistema sanitario pubblico, universale e accessibile a tutte e tutti.