O la borsa o la vita!

in Istruzione Formazione Ricerca, UFFICIO STAMPA

Cgil, Udu, Flc chiedono più risorse per le borse di studio. Il confronto con Regione Lombardia è aperto

I fondi per le borse di studio universitarie non bastano a garantire il fabbisogno degli studenti.
Lo denunciano Udu – Unione degli Universitari, Cgil e Flc Lombardia che ieri hanno incontrato l’Assessorato regionale all’Università, Ricerca, Innovazione.

 “L’incremento costante del fabbisogno – sottolineano Udu, Cgil, Flc – ha evidenziato in misura crescente come le risorse stanziate a livello nazionale siano insufficienti oltre che non strutturali, nonostante l’apporto del PNRR. Altrettanto dicasi per le risorse regionali: per l’anno accademico in corso, a fronte di un fabbisogno di oltre 150 milioni di euro, le risorse destinate sono state quantificate in quasi 112 milioni di euro costringendo gli Atenei della Lombardia a colmare il divario attingendo dal Fondo di finanziamento ordinario e dalle tasse richieste agli studenti”.  

Uno scenario insostenibile per le università, che rischierebbe di non veder raggiunti gli obiettivi prefissati dal PNRR e di non tutelare gli studenti beneficiari di borse di studio.

Insostenibile anche per gli studenti e per le famiglie che vedrebbero lievitare i costi per lo studio. “Anche perché, con le attuali norme, le borse di studio vengono erogate, a parità di idoneità al recepimento, a chi ha una media più alta, non un reddito più basso”, spiegano gli studenti di Udu.

I sindacati aggiungono: “Stimiamo che, considerando le revoche e limitatamente al solo anno accademico attuale, la quota scoperta possa ammontare a circa 23 milioni di euro: pari a circa cinque o seimila studenti idonei ma non beneficiari. Con il prossimo anno accademico, la situazione è destinata a peggiorare”.

Da qui l’urgenza di un confronto strutturale con Regione Lombardia. Ieri i rappresentanti sindacali e l’Assessorato hanno trovato alcune convergenze, in particolare sulla modifica dei criteri di erogazione delle borse di studio (erogando prima a chi ha l’ISEE più basso e non prima a chi ha la media più alta). Regione Lombardia ha assunto anche la questione dei tempi di erogazione, al momento troppo tardivi.

Resta aperta la partita dell’aumento dei fondi per il diritto allo studio, su cui ancora non si intravedono spiragli.

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