Corruzione e mafia: una sfida cruciale per il futuro della Lombardia

in Legalità, Osservatorio

 

In occasione della Giornata Internazionale contro la Corruzione, l’associazione Libera ha presentato un rapporto che mette in luce i dati relativi alla corruzione in Italia.

La corruzione, definita nel rapporto come una patologia nazionale, è descritta come un fenomeno diffuso, che “non conosce freni e attraversa tutto il Paese, dalle grandi città alle piccole realtà locali”. Secondo Libera, il problema rischia di aggravarsi ulteriormente con il progressivo indebolimento dei contrappesi istituzionali, aggravato da recenti controriforme legislative, come la legge Nordio.

L’indagine colloca la Lombardia tra le regioni italiane con il maggior numero di inchieste per corruzione nel 2024: 7 casi su un totale di 48. Dati che non sorprendono la CGIL Lombardia, da sempre impegnata nella promozione della legalità e nella lotta contro ogni forma di illegalità.

Un episodio emblematico è rappresentato dalla recente operazione contro la ‘ndrangheta a Brescia, che ha portato all’arresto di 29 persone. L’inchiesta ha rivelato una preoccupante rete di connivenze che coinvolge non solo mafiosi, ma anche politici, imprenditori, professionisti e, in un caso, persino una suora. Tra i fatti più gravi emersi c’è quello di un candidato sindaco che avrebbe proposto un patto a un esponente mafioso: “Tu mi fai avere i voti per diventare sindaco, io ti darò gli appalti”. Un esempio lampante del livello di penetrazione mafiosa e dell’intreccio tra politica e criminalità organizzata in Lombardia.

Purtroppo, questi episodi non rappresentano casi isolati. La Lombardia, un tempo considerata non solo capitale economica ma anche morale del Paese, ha progressivamente perso quegli anticorpi che l’avevano caratterizzata per decenni.

Il rapporto di Libera sottolinea l’urgenza di interventi legislativi, sia a livello nazionale che regionale, per contrastare efficacemente la corruzione. Ma è fondamentale che il governo regionale e tutte le forze politiche comprendano l’importanza di un obiettivo imprescindibile: il ripristino della legalità. Non esiste alcuna giustificazione per la corruzione, sia che serva a ottenere consenso elettorale sia a perseguire arricchimenti personali.

Quando la corruzione si intreccia con i rapporti mafiosi, le conseguenze sono ancora più devastanti, influenzando negativamente l’economia e il mondo del lavoro in Lombardia. Per questo, la CGIL Lombardia ribadisce con forza la necessità di un impegno concreto e collettivo per combattere la corruzione e tutelare la legalità, unico vero pilastro per garantire una società equa e giusta.