Biotestamento. Un risultato di grande valore politico

in Welfare e Sanità

Nota di sintesi e commento sulla legge denominata “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento” (biotestamento) a cura del Dipartimento Welfare Cgil Lombardia

Il Senato ha approvato in via definitiva la legge sul biotestamento, un provvedimento importante, a lungo atteso, risultato di una sintesi positiva fra numerose proposte di legge.

Molti i punti innovativi: dal divieto dell’accanimento terapeutico all’affermazione del diritto del paziente al consenso informato, alla possibilità di esprimere il consenso o il rifiuto rispetto a scelte diagnostiche o terapeutiche e trattamenti sanitari e di esprimere anticipatamente, attraverso le Disposizioni anticipate di trattamento, i propri orientamenti sul “fine vita” e le preferenze in materia di trattamenti sanitari, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione, nell’ipotesi in cui sopravvenga una perdita irreversibile della capacità di intendere e di volere.

Scelte che dovranno essere vincolanti per il medico che lo avrà in cura, che sarà quindi esente da responsabilità civile o penale.

Non mancano nella legge alcune criticità.

La legge prevede che il paziente non possa esigere trattamenti sanitari contrari a norme di legge, alla deontologia professionale o alle buone pratiche clinico-assistenziali e che, a fronte di tali richieste, il medico non abbia alcun obbligo professionale. Una formulazione non chiara, che secondo alcuni potrebbe offrire la possibilità a medici che non ne condividono i principi di non applicare la legge. Non sembra comunque che questa norma, nella sua formulazione ambigua, possa configurare un diritto all’obiezione di coscienza da parte del medico, come era stato richiesto da alcune associazioni, ed in particolare dai medici cattolici, che chiedevano di potersi sottrarre all’applicazione della legge sia come singoli professionisti, sia come strutture sanitarie private accreditate.

Il secondo aspetto riguarda la clausola di invarianza finanziaria: ancora una volta si prevede che professionisti e strutture siano chiamati ad attuare una nuove normativa a parità di risorse. La legge affida agli operatori (non solo ai medici) funzioni sempre più complesse, prevede la necessità di una formazione degli operatori in sintonia con i contenuti della legge, richiede la disponibilità di un tempo adeguato per la comunicazione tra medico e paziente, per umanizzare sempre più la relazione di cura, ma se si considerano le carenze di organico delle strutture sanitarie e non si prevedono adeguati interventi e risorse, si rischiano tempi lunghi per la sua attuazione.

 

TESTO DI LEGGE APPROVATO IN SENATO

SINTESI DELLA LEGGE. A cura del Dipartimento Welfare Cgil Lombardia

 

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