La proposta della Lega di vietare il velo a scuola: un attacco ai diritti fondamentali

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La Lega ha presentato in Consiglio regionale della Lombardia una proposta che mira a vietare alle ragazze di indossare il velo a scuola. Una misura che, secondo FLC CGIL Lombardia e CGIL Lombardia, non ha alcuna motivazione legata alla sicurezza o alla tutela delle studentesse, ma rappresenta piuttosto un’iniziativa ideologica e discriminatoria.

Il provvedimento proposto dalla Lega segue una scia di iniziative simili avanzate negli ultimi anni in diverse regioni italiane e in altri paesi europei, con l’obiettivo dichiarato di garantire la laicità delle istituzioni scolastiche. Tuttavia, il velo indossato dalle studentesse musulmane non rappresenta un ostacolo all’identificazione, né un’imposizione scolastica, ma una scelta personale e identitaria.

Le organizzazioni sindacali denunciano come questa proposta sia una chiara strumentalizzazione politica e un attacco alla libertà di autodeterminazione delle donne. Nessuna emergenza reale giustifica un simile intervento: non esistono dati che evidenzino problemi legati all’uso del velo nelle scuole lombarde, né segnalazioni di coercizioni nei confronti delle studentesse.

Una scuola che garantisca inclusione e diritti

Secondo FLC CGIL Lombardia e CGIL Lombardia, la vera priorità nel campo dell’istruzione dovrebbe essere quella di garantire un sistema scolastico equo, inclusivo e capace di contrastare le diseguaglianze. Le questioni più urgenti riguardano la mancanza di risorse per il diritto allo studio, il precariato nel settore scolastico e la carenza di politiche di inclusione.

“Le vere sfide della scuola lombarda sono ben altre”, dichiara la CGIL Lombardia. “Bisogna rafforzare i consultori, garantire il diritto alla salute e alla formazione, promuovere il diritto a un lavoro dignitoso e alla parità salariale. La proposta della Lega sposta l’attenzione su un falso problema, creando divisioni e alimentando pregiudizi.”

La scuola deve essere un luogo di accoglienza e crescita, non uno spazio in cui si limitano le libertà personali. La libertà di espressione e di autodeterminazione sono valori fondamentali che non possono essere messi in discussione con iniziative politiche strumentali.

CGIL Lombardia e FLC CGIL Lombardia contro la strumentalizzazione politica

Le due organizzazioni sindacali ribadiscono il loro impegno per un’istruzione pubblica che rispetti la diversità culturale e religiosa, valorizzandola come un’opportunità di crescita collettiva. La lotta per i diritti delle donne non passa attraverso divieti che colpiscono la libertà di scelta, ma attraverso misure concrete per garantire pari opportunità e inclusione.

La proposta della Lega, quindi, viene fermamente respinta da FLC CGIL Lombardia e CGIL Lombardia, che continueranno a mobilitarsi per un sistema scolastico libero da discriminazioni e aperto a tutte e tutti.