1 marzo 1944 – 2024: inizia oggi il mese degli scioperi italiani contro l’occupazione nazifascista

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Nell’Italia occupata dai nazifascisti, il primo marzo del 1944 inizia lo sciopero.

Era già successo sul finire del 1943. Il 1° marzo 1944, le lavoratrici e i lavoratori delle fabbriche delle regioni del nord, ancora occupate dai tedeschi e dai fascisti, iniziano lo sciopero che durerà per una settimana. Dapprima a Torino e poi nelle fabbriche di tutto il nord, le lavoratrici e i lavoratori chiedono la fine della guerra e il pane.

La fame, i bombardamenti, le condizioni di precarietà spingono le operaie e gli operai alla protesta. Una protesta vietata sotto il regime e una protesta per cui si rischia molto, moltissimo: la deportazione o la fucilazione. L’industria italiana si ferma e si fermano i preziosi componenti necessari alla guerra. Dopo Torino, è il turno di Milano e della Lombardia: Alfa Romeo, Breda, Ercole Marelli, Falck, Innocenti, Isotta Fraschini, Dalmine, Franco Tosi, ma anche cotonifici e tessiture. Negli stabilimenti sono presenti anche i Gruppi di Difesa della Donna, che sfideranno il regime anche l’8 marzo, festa internazionale della donna. Le richieste sono semplici ma l’obiettivo alto: liberare l’Italia dal Nazifascismo. Gli scioperi del ’44 sono il primo tentativo insurrezionale, il primo e unico grande sciopero generale avvenuto nell’Europa occupata dal nazifascismo.

Accanto agli operai delle fabbriche, si fermano dal 2 al 4 marzo i tranvieri, che paralizzano il trasporto pubblico della città. In Lombardia si contano in totale circa 350.000 scioperanti. Molti sono gli operai e le operaie deportati in Germania. Molti non torneranno più a casa.

La loro lotta ci consegna la democrazia, l’articolo 1 della Costituzione. Il lavoro è fondamento della Repubblica democratica. Non significa solo che il lavoro viene riconosciuto come attore importante nella lotta al nazifascismo, significa anche che il lavoro, il lavoro organizzato, sta alla base dell’equilibrio democratico del paese.

Tra qualche giorno partirà dalla Lombardia il Treno della Memoria, un progetto unitario che coinvolge ogni anno diverse centinaia di ragazze e ragazzi. Quest’anno sarà dedicato alla deportazione delle lavoratrici e dei lavoratori a seguito degli scioperi del marzo ’44. Le studentesse e gli studenti degli istituti scolastici coinvolti hanno lavorato con gli istituti storici territoriali per ricostruire le biografie di queste donne e di questi uomini, finiti nei campi di concentramento nazisti per aver chiesto pane e pace. Ragazze e ragazzi molte e molti non più tornati, che hanno saputo dire no alla guerra e alla dittatura, alla fame e alla miseria.
Il giorno 27 marzo potrete visitare virtualmente la mostra “Gli Scioperi del ’44”. Troverete molti racconti, immagini e video.

Tutte le nostre Camere del Lavoro hanno collaborato a costruire questa mostra virtuale.
Abbiamo fatto un lavoro prezioso che rimarrà testimonianza e memoria collettiva.

 

Articolo di

Angela Mondellini, Segretaria Cgil Lombardia