Sistema ferroviario, giudizio negativo degli utenti lombardi. Le proposte di Cgil, Filt, Udu, Rete Studenti Medi, Federconsumatori

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Hanno risposto 11.314 persone, in due mesi, al questionario lanciato da Cgil, Filt, Udu, Rete Studenti Medi e Federconsumatori. I risultati dell’indagine sono stati resi noti oggi in conferenza stampa.

Il 58% degli intervistati utilizza abitualmente il treno (il 36% tutti i giorni lavorativi e il 26% alcune volte a settimana), mentre il 31% degli intervistati prende il treno poche volte all’anno.

Qual è la motivazione degli spostamenti? Il 35% degli intervistati prende il treno per recarsi al lavoro, il 18% per andare all’università o a scuola, il 15% per turismo, il 10% usa il treno per raggiungere gli affetti, il 6% per utilizzo di servizi sanitari, bancari, amministrativi.

La destinazione abituale per la maggioranza degli intervistati (55%) è Milano. Il 20% prende il treno per recarsi in comuni limitrofi al proprio, il 18% si reca in altri capoluoghi di provincia.

Alto il numero di persone che usa l’auto in combinazione al treno: 5.071 intervistati, pari al 45%.

Il 41% prende anche la metropolitana, il 30% prende l’autobus o il tram, il 12% la bicicletta.

 

La maggioranza delle risposte indica il trasporto ferroviario al di sotto della sufficienza. Gli aspetti negativi che incidono sulla valutazione sono: ritardi, soppressioni, scarsa pulizia, affollamento, sicurezza, scioperi.

Gli aspetti invece positivi risultano essere l’economicità, la capillarità, la comodità delle carrozze.

Sulla base dei problemi emersi dalle risposte all’indagine, Cgil, Filt, Udu, Rete Studenti Medi e Federconsumatori hanno elaborato alcune proposte per migliorare il servizio. Eccole:

 

RITARDI E CONGESTIONE DEL NODO DI MILANO

  • Diversificazione della rete ferroviaria utilizzando le reti complementari, con il raddoppio e l’elettrificazione delle linee nei punti più critici circa 200km per un costo medio di realizzazione di circa 40 mln€ per km;
  • introdurre a Milano (come già avviene in altre città europee) la specializzazione di alcune stazioni per evitare la sovrapposizione di coincidenze e i ritardi prodotti dalla saturazione;
  • liberare i binari evitando di fare entrare la maggior parte dei treni AV a Milano centrale;
  • la rete Ferrovienord dovrebbe adeguare l’infrastruttura agli standard europei, anche attraverso investimenti di Regione Lombardia, mirati a garantire l’interconnessione alla rete Rfi.

 

PULIZIA DEI TRENI  

  •       Aumento del personale e dotazione strumentale adeguata;
  •      dotare le stazioni di vasche per lo scarico reflui oggi esistenti.

 

INTEGRAZIONE CON IL TRASPORTO SU GOMMA

  • E’ necessaria una riforma della legge regionale del 2012 istituendo l’agenzia unica regionale del Tpl; è necessario rivedere il contratto di servizio di Trenord, puntando alla diminuzione delle fermate in stazioni minori e all’istituzione di un servizio di trasporto su gomma che connetta i territori alle stazioni principali;
  • offrire un servizio alternativo su gomma in caso di grave accumulo di ritardi.

 

 

UTILIZZO DI BICICLETTE E MONOPATTINI

  • Più spazi sicuri per parcheggiare la bicicletta in stazione.

 

MANUTENZIONE E GUASTI

  • Predisporre officine oltre a quella di Fiorenza; reinternalizzare le attività di manutenzione di Rfi;
  • costruzione di sottopassaggi per separare la rete ferroviaria da quella stradale.

 

AGEVOLAZIONI

  • Abbonamento annuale integrato suddiviso a zone;
  • scontistica sugli abbonamenti per gli under30 legandoli all’Isee;
  • gratuità under25.

 

SICUREZZA

  • Aree protette per l’attesa;
  • introduzione di tornelli e aumento video sorveglianza.

 

AFFOLLAMENTO TRENI

  • Adeguamento delle banchine al materiare rotabile di nuova generazione.

 

SCIOPERI

  • Dopo aver definito la legge che certifica l’effettiva rappresentanza delle sigle sindacali, intervenire sulla legge 146 del 1990 sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali individuando dei correttivi che tengano conto di quando gli scioperi vengono proclamati da sindacati poco rappresentativi, quindi con poca adesione, evitando la preventiva soppressione dei treni che potrebbero essere garantiti dal personale in forza.

 

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