Sicurezza, Bena (Silp CGIL Lombardia): “Aumenta l’età media del personale, servono più concorsi. Le telecamere sono utili ma non sostituiscono la presenza dei poliziotti”

in UFFICIO STAMPA

Sugli scontri alle manifestazioni degli studenti: “La normativa sull’ordine pubblico va rivista, è compito della politica”

Milano, 8 febbraio 2022 – “I 255 agenti in più a Milano? Non ho capito se si intende solo polizia, finanzieri o carabinieri. Ma il problema che riguarda la città, e tutto il Paese, è che in questi anni è aumentata notevolmente l’età media dei poliziotti e nei prossimi anni ci sarà il 30-40% degli agenti che andranno in pensione. I concorsi indetti non sono sufficienti, chiediamo alla politica di farne di più, sennò saremo sempre qui a rincorrere le emergenze”. Daniele Bena, segretario generale SILP Cgil Lombardia, interpellato da Agenzia Dire analizza i rinforzi annunciati ieri su Milano da parte della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese.
“Vanno benissimo i rinforzi che vengono mandati in città – continua- ma bisogna fare i concorsi pubblici, c’è una generazione di poliziotti che va in pensione, da qui al 2028”. Bena va avanti fornendo qualche dato. “A Milano, nel 2005, la questura aveva a disposizione 3.911 agenti, nel 2021 3.577. C’è stata- osserva- una diminuzione già in questi anni, piuttosto consistente”. Nel piano di rinforzi che era stato redatto a novembre “erano stati già previsti 81 nuovi agenti tra febbraio e giugno 2022– continua- 31 a febbraio e altri 50 a giugno. Ma la bacchetta magica non esiste. Per avere reali agenti da inviare devi fare concorsi per gente nuova. Se li ha banditi anni prima bene. Sennò non c’è un serbatoio miracoloso dal quale attingere”.
Ieri Lamorgese, in conferenza stampa, aveva anche sottolineato l’importanza del fatto che gli agenti stiano in strada e siano ben visibili dai cittadini, anche per mitigare quella percezione di insicurezza di cui spesso si parla. “La nostra categoria è stata tra quelle più visibili anche nel periodo pandemico- rivendica Bena- i poliziotti in strada c’erano eccome”. E comunque, “è sempre importante la tecnologia, così come i bandi per le telecamere- aggiunge- ma il valore umano e quindi la presenza di persone in carne e ossa è certamente prezioso”. Per le telecamere, in ogni caso, “serve poi gente che guarda e raccoglie le immagini”, fa notare Bena, che aggiunge: “A volte sarebbe utile averle sugli autobus o sui treni, possono essere un ottimo strumento di dissusasione”. Ma nel momento specifico in cui si verifica un’aggressione “non risolvono il problema- spiega ancora- servirebbero dei tornelli e che il personale sui treni sia ben visibile”. Insomma, le telecamere “sono uno strumento utile- conclude- ma guai a illudersi che sostituiscano l’importanza della presenza dei poliziotti”.
Sugli scontri con gli studenti che hanno manifestato a Milano e Torino, Bena commenta: “Vedere poliziotti costretti a utilizzare la forza nei confronti di studenti non va assolutamente bene, ma i servizi di ordine pubblico sono tra i più complicati tra quelli che gli agenti devono gestire. Le tensioni, spesso e volentieri, si riversano sugli operatori di polizia, e questo accade perché c’è una normativa che andrebbe decisamente rivista, mettendo insieme legittime necessità e i principi costituzionali. A volte si è lasciati soli a gestire con leggi non chiarissime, è compito della politica migliorarle”. Il segretario generale Silp CGIL Lombardia sottolinea:  “Per esempio ci sono le questioni che riguardano il preavviso e le conseguenze che ci sono quando non viene dato”. E magari “anche rispetto a chi va in piazza, bisognerebbe rivedere le sanzioni”, in riferimento alla direttiva contro i cortei No Green Pass. “Una materia complicata- prosegue Bena- ma non si può lasciare agli operatori di polizia le responsabilità delle cose che non vanno bene”.