Regione Lombardia lascia i lavoratori del trasporto merci da soli contro il virus

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E’ allarme nella logistica. La Regione liberalizza completamente le consegne a domicilio, senza più distinzioni tra prodotti indispensabili e non. La denuncia di Cgil Cisl Uil e le categorie dei trasporti della Lombardia

Negli scorsi giorni abbiamo rappresentato a Regione Lombardia la grave situazione dei magazzini dell’e-commerce. L’aumento degli ordini a domicilio produce l’intensificazione dell’attività di magazzinaggio e distribuzione dei furgoni. Un sovraccarico, che per la stessa natura del lavoro, non può garantire a quei lavoratori la distanza di almeno un metro e spesso sono i lavoratori a cui non sono stati dati i DPI obbligatori. Negli scorsi giorni abbiamo denunciato questa situazione a diverse Prefetture della Lombardia, alle Questure, considerate le tensioni sociali che si sono determinate negli scorsi giorni, e alle ATS. In alcuni casi sappiamo di interventi delle autorità competenti nei confronti delle aziende.
Sappiamo che la logistica svolge un ruolo indispensabile per garantire l’approvvigionamento dei beni indispensabili come i generi alimentari, i medicinali, i prodotti chimico sanitari, i carburanti ed è questa la ragione che ci ha portato a chiedere a Regione Lombardia un intervento specifico che consentisse la consegna delle merci prioritarie fino ad inoltrare una proposta formale, che prendeva in considerazione la specificità del nostro territorio, al Presidente Attilio Fontana, una proposta che non è neppure diventata carta per gli appunti.
Ieri sera abbiamo recepito dall’ordinanza regionale del 6 aprile al punto 3 dell’art. 1 la completa liberalizzazione delle consegne a domicilio senza alcuna distinzione tra il recapito di suppellettili e la consegna di mascherine. Un indirizzo assolutamente incoerente con quanto sempre dichiarato da Regione per di più inserito, quasi di nascosto, in un’ordinanza che è stata presentata come una mera correzione della precedente.
Una scelta in totale contrasto con i provvedimenti di tutela sanitaria che le istituzioni stanno adottando.
Una scelta totalmente in contrasto rispetto i problemi sui quali abbiamo lanciato un allarme sanitario oltre che sindacale, mentre diversi magazzini e la consegna a domicilio sono colpiti dai casi di malattia e dalle corrette quarantene che bloccano diversi segmenti produttivi. Questo provvedimento non potrà che peggiorare questa situazione.
Per queste ragioni nelle prossime ore ci mobiliteremo per garantire ai lavoratori coinvolti la tutela della propria salute con tutti i mezzi a disposizione delle organizzazioni sindacali.