Piano di manutenzione delle infrastrutture: L’ennesimo crollo di un ponte dice quanto sia urgente

in UFFICIO STAMPA

Urge un piano regionale che sottoponga queste opere a manutenzione periodica partendo dalla professionalità e dall’esperienza delle lavoratrici e dei lavoratori edili.

FENEAL UIL, FILCA CISL, FILLEA CGIL
FEDERAZIONI REGIONALI LAVORATORI EDILI, LEGNO E MATERIALI DA COSTRUZIONE

 

PIANO DI MANUTENZIONE DELLE INFRASTRUTTURE: L’ENNESIMO CROLLO DI UN PONTE NARRA DI QUANTO SIA URGENTE

Nelle vicende come il crollo del ponte di Annone Brianza sulla Statale 36 per Lecco e il recente e drammatico cedimento del cavalcavia sulla A14 a Castelfidardo, bisogna avere rispetto per le vittime e per i loro famigliari.

Trascorse le ore del doveroso lutto, non ci si può esimere dal riflettere, commentare e proporre delle soluzioni per interrompere incidenti di questo genere.

Sette cedimenti di ponti e viadotti in tre anni, sei morti e 14 feriti. I lavori di manutenzione si sono dimezzati negli ultimi 10 anni.

Nel 2013 sono crollati a Carasco (Genova) e sulla provinciale di Oliena-Dorgali. Tra il 2014 e il 2015 sono crollati il viadotto Lauricella (Agrigento) il viadotto Scorciavacche sulla Palermo-Agrigento, si è piegato un pilone del Viadotto Himera sull’autostrada Palermo-Catania. Il 28 Ottobre è crollato il ponte ad Annone Brianza sulla statale n. 36 Milano-Lecco. Il 9 Marzo u.s. è crollato il ponte sull’autostrada A14 a Castelfidardo.

Nessuna opera è perenne, per questa ragione nessuna opera può essere abbandonata.  Numeri che non possono essere tollerati in nessun paese.

Errori di progettazione, l’indefinita catena dei sub-appalti, la sicurezza sul lavoro vissuta come costo e non investimento, l’assenza di manutenzione delle infrastrutture, il ridimensionamento professionale delle società che progettano e realizzano le opere viarie (es. Pavimental, Spea, ecc.), narrano dei diversi fattori che incidono sulla sicurezza delle opere viarie.

Di contro oltre ai rilevanti ricavi tariffari, il settore è caratterizzato da una elevata e stabile redditività operativa con margini operativi (EBITDA) che nel 2012 non sono mai risultati inferiori al 20% per tutti i concessionari, e in alcuni casi prossimi al 60%, ed un utile operativo (EBIT) anch’esso mediamente pari al 20%, con concessionari che presentano una redditività assai elevata (superiore al 40%).

La Lombardia negli anni scorsi è stata sicuramente interessata da importanti infrastrutture stradali che hanno da una parte completato i progetti ideati anni fa e dall’altra parte che dovranno essere affiancati da opere che sviluppano il collegamento ferroviario.

Tangenziale Esterna Milanese A58, Pedelombarda, Brebemi A35, interventi sulla A8 e A9, sono infrastrutture che sicuramente hanno cambiato i collegamenti della Lombardia, ma non devono essere esaustivi di tutti gli interventi minori locali necessari a migliorare la viabilità giornaliera del trasposto pubblico locale.

Anas e Regione Lombardia hanno firmato un Protocollo di intesa per avviare il trasferimento e la gestione ad una nuova società compartecipata da Anas e Regione di oltre 1.500 chilometri di strade che saranno classificate come Nuova Rete Regionale (circa 740 chilometri) e in parte come Nuova Rete Statale (circa 850 chilometri).

Urge un piano regionale che sottoponga queste opere a manutenzione periodica partendo dalla professionalità e dall’esperienza delle lavoratrici e dei lavoratori edili.

Urge una norma fiscale che imponga una quota di fatturato delle società concessionarie investita annualmente della manutenzione delle opere viarie.

La messa in sicurezza del territorio, oltre a prevedere interventi idraulico-forestali,  interventi antisismicie la salvaguardia degli edifici pubblici indispensabili (ospedali, scuole, ecc.) passa attraverso una viabilità sicura su gomma e su ferro.

Milano 14 Marzo 2017

Per le Segreterie Regionali di Feneal Uil  Filca Cisl e Fillea  Cgil della Lombardia

Enrico Vizza                            Francesco Bianchi                           Ivan Comotti