#NoPillon, fermiamo il disegno di legge

in Politiche di genere, UFFICIO STAMPA

++ In aggiornamento le iniziative nei territori lombardi ++

 

Oggi, 23 luglio, in commissione Giustizia del Senato riparte la discussione del disegno di Legge Pillon e collegati. Il testo unificato potrà essere portato in Aula e approvato il 7 agosto, contando sulla disattenzione generale.

Dopo mesi di mobilitazione contro questo provvedimento non sarà certo il caldo estivo a distrarci. Oggi pomeriggio  Cgil e Uil nazionali Insieme alle associazioni femministe romane e alla rete dei centri antiviolenza terranno una conferenza stampa in Senato per chiedere a tutte le forze politiche di uscire allo scoperto e di schierarsi apertamente contro questo provvedimento. Mentre  davanti a Montecitorio si terrà un flash mob organizzato da NonUnadiMeno, a Milano, alle 18,30 in piazza del Duomo si terrà una analoga iniziativa a cui parteciperemo come Cgil Lombardia e Camera del Lavoro di Milano, insieme alle associazioni del Comitato NoPillon. La settimana di  mobilitazioni continuerà nei territori della Lombardia con presidi anche davanti alle Prefetture, per manifestare la nostra ferma e totale opposizione a una legge sulla separazione e l’affido condiviso che non solo esprime una cultura contraria alle libertà delle donne e ai diritti dei minori ma accresce l’intrusività dello stato nella vita privata delle persone e fa arretrare il diritto di famiglia.

In piazza contro il DDL Pillon: non ci fermerete.

Elenco delle iniziative organizzate nei territori lombardi (in aggiornamento):

  • Giovedì 25, Prefettura di Brescia, presidio della Camera del Lavoro e del Comitato bresciano NoPillon (allegato 2)
  • Giovedì 25, ore 17 Prefettura di Varese, presidio della Camera del Lavoro e delle associazioni femminili e incontro con il Prefetto
  • Giovedì 25, ore 19,30 Mantova, iniziativa della Camera del Lavoro e delle associazioni femminili nell’ambito della festa provinciale dell’Arci
  • Cgil Cisl Uil di Monza e Brianza hanno chiesto un incontro al prefetto e ai parlamentari di Camera e Senato. Lo stesso le confederazioni di Lecco