Non chiamiamole solo “staffette”: inaugurazione della mostra il 14 aprile a Sesto San Giovanni
Il ruolo delle donne nella Resistenza e nella lotta per l’emancipazione
“Non chiamiamole solo staffette” è il titolo della mostra che verrà inaugurata il 14 aprile 2025, dalle 14.30 alle 16.30, presso l’Archivio del Lavoro – Sala Granelli a Sesto San Giovanni (Via Breda 56).
Un’occasione per riflettere, in prossimità dell’ottantesimo anniversario del 25 aprile, sulla scelta delle donne nella Resistenza e sul loro contributo decisivo alla costruzione di un’Italia democratica e antifascista.
Per troppo tempo, l’immaginario collettivo ha confinato la partecipazione femminile alla Resistenza nel ruolo di “staffette”: preziose, ma marginali. Questa iniziativa, promossa da CGIL Lombardia, Archivio del Lavoro, Biblioteca Di Vittorio di Bergamo e da importanti realtà della memoria come ANPI, ANED e Fondazione Memoria della Deportazione, vuole invece riportare al centro la pluralità delle forme di impegno delle donne: organizzatrici di scioperi, partecipanti attive ai sabotaggi, protagoniste della rete logistica e politica della Resistenza.
Il programma
L’incontro si aprirà con i saluti istituzionali di:
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Alessandro Pollio Salimbeni, Vicepresidente ANPI
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Dario Venegoni, Presidente ANED
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Angela Mondellini, Segretaria CGIL Lombardia
Seguiranno tre importanti interventi di approfondimento storico e archivistico:
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Elisabetta Ruffini (ISREC Bergamo e Fondazione Memoria della Deportazione) parlerà de “La scelta e i percorsi delle donne nella Resistenza”.
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Roberta Cairoli (Istituto di Storia Contemporanea “P.A. Perretta”) affronterà il tema “Fabbriche e Resistenza femminile”.
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Debora Migliucci (Archivio del Lavoro CGIL Milano) e Mara D’Arcangelo (Biblioteca Di Vittorio CGIL Bergamo) presenteranno la mostra “Non chiamiamole solo staffette. La scelta delle donne nella Resistenza e per l’emancipazione”, frutto di un lavoro di ricerca tra archivi sindacali e documenti storici della Resistenza.
Una memoria attiva
Attraverso i materiali esposti e le testimonianze storiche, la mostra restituisce voce e volto a quelle donne che, spesso nell’ombra, hanno scelto di esporsi, di lottare, di organizzare. Una memoria che parla al presente, che interroga la nostra società e ci richiama alla responsabilità di difendere e attualizzare i valori della Resistenza: la libertà, la giustizia sociale, la dignità delle persone.
Perché la storia non si celebra soltanto: si raccoglie, si racconta e si continua.