Molestie sessuali: la Cassazione cancella l’assoluzione, il processo è da rifare

Un’importante svolta giudiziaria nel caso di Barbara D’Astolto. La Corte di Cassazione ha annullato l’assoluzione dell’imputato e disposto un nuovo processo, confermando un principio fondamentale: se non c’è consenso esplicito, si tratta di molestia e violenza.
Il caso ha suscitato grande attenzione e indignazione, soprattutto dopo le precedenti sentenze che avevano valutato la capacità di reazione della vittima invece della responsabilità dell’aggressore. La decisione della Cassazione restituisce finalmente il focus sulla condotta del molestatore, riaffermando che nessuna vittima dovrebbe essere chiamata a giustificare il proprio comportamento di fronte a un abuso.
CGIL: una vittoria per tutte le donne
La CGIL Varese, la CGIL Lombardia e la CGIL nazionale accolgono con favore la decisione della Cassazione. Questa sentenza rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro le molestie e la violenza di genere.
Il messaggio è chiaro: non importa il contesto o la posizione di potere dell’aggressore, ogni abuso deve essere riconosciuto e perseguito. La battaglia di Barbara D’Astolto, supportata dal centro antiviolenza, dalla CGIL e dal Coordinamento BelleCiao, è diventata un simbolo di resistenza contro ogni forma di abuso.
Il sostegno della CGIL e l’impegno futuro
La CGIL ribadisce il proprio impegno nel contrasto alle molestie sul luogo di lavoro e nella società. La sentenza della Cassazione conferma l’importanza di continuare a lottare per garantire la tutela delle donne, promuovendo un cambiamento culturale che metta fine alla tolleranza verso la violenza di genere.
Andiamo avanti insieme, senza arretrare di un passo.