La conoscenza e l’istruzione contro ogni fascismo
Cgil e Flc Lombardia: “Operiamo resistenza alle derive neofasciste”
Nell’ultima settimana abbiamo registrato e condannato diversi episodi di provocazione alle istituzioni dello Stato e alla CGIL: dagli striscioni negazionisti contro la Resistenza partigiana esposti fuori ad alcune scuole e rivendicati da collettivi studenteschi di ispirazione neofascista, al sabotaggio informatico dell’assemblea delle donne organizzata dalla FLC CGIL Milano.
In tutti i casi è sempre presente una matrice violenta ed antidemocratica che intende intimidire chi manifesta una voce di dissenso alla narrazione fascista.
Si tratta di episodi inquietanti che si ripetono con troppa frequenza e per questo sono indice culturale di una democrazia malata che sta scivolando pericolosamente verso il caos e la dittatura della propaganda delle idee.
Questi fatti lombardi sono in diretta continuità rispetto ai fatti di Firenze, alla violenza squadrista che ha colpito un gruppo di studenti fuori dal loro istituto.
Si tratta di atti gravi resi ancora più inquietanti dall’atteggiamento delle Istituzioni, colpevolmente silenti e intimidatorie: nessuna parola di condanna dell’attacco degli studenti fiorentini; minacce di sanzione da parte del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nei confronti della dirigente di una scuola di Firenze che aveva osato scrivere alla sua comunità scolastica invitandola a non essere indifferente; solo parole censorie da parte della sottosegretaria dello stesso Ministero, Paola Frassinetti, nei confronti dello storico Eric Gobetti che in alcune scuole di Lucca e Soverato era stato invitato a parlare di foibe per fare luce su un triste capitolo della storia italiana attraverso l’esposizione di fatti e non di pregiudizi propagandistici.
Proprio lunedì 13 marzo l’on. Paola Frassinetti sarà a Milano per commemorare Sergio Ramelli, fiduciario del Fronte della Gioventù, ucciso a Milano nel 1975.
Senza contare che in questi giorni l’on. Paolo Rampelli sta portando avanti un disegno di legge pericolosamente revisionista che scagiona da ogni responsabilità sovversiva il Movimento Sociale Italiano (MSI) protagonista invece di molti scontri nei cosiddetti “anni di piombo”.
Noi condanniamo ogni violenza ed ogni manifestazione di prevaricazione, ma certamente non basta: dobbiamo opporre una strenua resistenza a questa pericolosa deriva neofascista con gli strumenti democratici che ci sono propri.
Per questo invitiamo tutte le delegate ed i delegati, tutte le lavoratrici ed i lavoratori, invitiamo le studentesse e gli studenti, le pensionate ed i pensionati, tutta la società civile a dare testimonianza dei principi della Costituzione, fondata sulla libertà di parola e di pensiero, e fortemente fondata sull’antifascismo, dando vita a momenti di discussione anche sui posti di lavoro e nelle scuole, ricordando a chi oggi ha la possibilità di provocare esponendo striscioni aberranti che possono farlo perché la Costituzione garantisce a tutti la libertà di espressione, ma non la diffamazione di Stato.
Ricordiamo che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e l’antifascismo, sulla resistenza partigiana alla violenza culturale fascista e nazista.
Rompiamo il muro dell’indifferenza.
Solo con la conoscenza e l’istruzione possiamo aprire le menti dei giovani che oggi sono sviati da rivisitazioni storiche pericolose e dannose per la nostra democrazia.
La nostra deve essere una risposta non violenta, come quella della manifestazione del 4 marzo a Firenze; deve essere la risposta di chi ha fatto i conti col passato e sa giudicare i fatti per quello che sono stati; di chi ha imparato sulla propria pelle il valore di una società libera dalla violenza e dal fascismo.
La CGIL Lombardia e la FLC CGIL Lombardia sono pronte a fare la loro parte fornendo il proprio contributo a questa discussione: oggi e sempre resistenza, per l’affermazione della democrazia costituzionale, espressione di libertà e di antifascismo.