Incontro tra sindacati e Regione Lombardia sulla tassa salute per i frontalieri

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Si è svolto oggi il primo confronto ufficiale tra CGIL, CISL e UIL – tramite i rispettivi Dipartimenti nazionali dei frontalieri – e l’assessorato ai rapporti con la Confederazione Elvetica di Regione Lombardia, per discutere l’introduzione della cosiddetta “tassa salute” destinata ai vecchi frontalieri.

La misura, prevista dalla legge di bilancio 2024 ma mai attuata finora, prevede il versamento di un contributo sanitario da parte dei lavoratori frontalieri, attualmente in fase di definizione tramite decreto attuativo al Ministero della Salute, in concerto con il MEF. Regione Lombardia ha comunicato la propria intenzione di indicare un’aliquota minima del 3% da applicare sul salario netto dei frontalieri.

I rappresentanti sindacali hanno espresso con chiarezza la loro contrarietà all’introduzione della tassa, che rischia di determinare una doppia imposizione fiscale sui lavoratori transfrontalieri. CGIL, CISL e UIL hanno ribadito la richiesta di trasformare l’imposta in un contributo volontario, che consentirebbe di superare i rilievi di incostituzionalità e, al tempo stesso, definire un sistema incentivante che valorizzi l’adesione dei lavoratori.

Nonostante la Regione abbia confermato la volontà di procedere con una forma impositiva, ha anche aperto alla possibilità di destinare fino al 30% del gettito previsto – stimato in circa 30 milioni di euro – alla costituzione di un sistema di welfare di frontiera, da costruire in modo congiunto con le parti sociali, nei contenuti e negli strumenti attuativi. Questo sistema sarebbe dedicato specificamente ai lavoratori frontalieri.

In attesa di conoscere le posizioni delle altre Regioni di confine (Piemonte, Valle d’Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano), le organizzazioni sindacali avvieranno nelle prossime settimane una serie di assemblee territoriali, per aggiornare le lavoratrici e i lavoratori sullo stato della vertenza.

Per domani è inoltre convocata una riunione dei Consigli sindacali interregionali, gli organismi bilaterali italo-svizzeri, per proseguire la discussione e il coordinamento sulle iniziative sindacali in corso.