Il XIII Congresso della CGIL Lombardia

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Congresso CGIL Lombardia, Alessandro Pagano rieletto segretario generale

Salute, ambiente, mobilità, lavoro tra i temi contenuti nel documento che segna l’azione politica della Cgil dei prossimi 4 anni

L’assemblea generale della CGIL Lombardia ha riconfermato oggi Alessandro Pagano segretario generale. 
L’elezione al termine della tre giorni congressuale che ha visto 600 delegate e delegati riuniti per confrontarsi sulle politiche sindacali dei prossimi anni. Numerosissimi i temi presenti nel documento congressuale lombardo e negli ordini del giorno approvati. Tra questi ultimi: lotta alla violenza di genere, sostegno alle ong, chiusura dei centri di rimpatrio, sostegno alla lotta delle donne nel mondo. 
Nel suo documento la CGIL Lombardia declina l’azione su alcuni assi strategici: salute, politiche ambientali ed energetiche, rigenerazione urbana, mobilità sostenibile, politiche dello sviluppo, del lavoro, della formazione.
“Dobbiamo continuare a organizzare lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati per garantire che godano di tutti i diritti previsti dalla costituzione e dal sistema sociale italiano”. Così il rieletto leader Alessandro Pagano. “Costruiamo partecipazione e consenso, confliggendo e contrattando quando necessario, per garantire la difesa dei diritti che ci sono e la conquista di diritti nuovi. In Lombardia la voce di chi lavora o cerca lavoro non è ascoltata, noi dobbiamo creare la svolta culturale l’impostazione di governo della Regione. La nostra organizzazione è la più importante, è risorsa per i più deboli, possiamo mettere insieme persone e idee per l’ottenimento del bene comune e dell’interesse generale”.

Presentati al Congresso CGIL Lombardia i primi risultati della ricerca condotta da Nando Dalla Chiesa e dall’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università degli Studi di Milano

 

La Lombardia, la regione più ricca, è anche la seconda in Italia per presenza di Ndrangheta. Milano, Monza Brianza, Como sono le province a più alta densità mafiosa. Seguono Pavia, Varese, Lecco, poi l’area Bergamo-Brescia-Cremona-Mantova.

E’ quanto emerge dalla ricerca di Cross – Università degli Studi di Milano, in collaborazione con CGIL Lombardia, per indagare la presenza della Ndrangheta nella nostra regione.

“Qui stanno costruendo le loro fortune nonostante il lavoro enorme di magistrati e forze dell’ordine”, ha detto Nando dalla Chiesa, che ha presentato l’avvio della ricerca al XIII Congresso della CGIL Lombardia.

La presenza mafiosa si nota dove c’è alta incidenza del traffico di droga, ma anche nelle località turistiche: il lago di Garda è un grandissimo luogo di aggregazione mafiosa.

“Pesa l’assenza del gestore pubblico – ha detto Dalla Chiesa -. Pesa la convivenza, l’immobilità delle istituzioni”. 

Un affondo anche sulla sanità lombarda che, aprendo al privato più che in altre regioni, offre “spazi incontrollabili”.

“Col massimo ribasso passano sempre le aziende illegali”. Altro tema esplosivo le cooperative e i consorzi, ma anche i cantieri.

Andrea Carnì collabora con Nando Dalla Chiesa alla ricerca e oggi ha presentato alcuni primi dati.

La geografia della Ndrangheta si concentra nei territori piccoli a sud di Milano, come nel Pavese.  L’area lombarda sud orientale mostra la spinta dal basso delle ndrine dall’Emilia. Varese registra un’impennata del 58% delle estorsioni e dal 2018 al 2021 è aumentato il riciclaggio. La Brianza è piena di famiglie di ndrine.

“Bisogna capire, prendere posizione, scegliere”, ha commentato Andrea Carnì ed è intenzione di CGIL Lombardia proseguire l’approfondimento e la formazione per contrastare la criminalità organizzata.

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Landini: “No autonomia differenziata, si ai diritti fondamentali per tutti”

“Noi non pensiamo alla difesa corporativa degli interessi ma abbiamo l’ambizione di avere una visione generale e discutere col Governo degli interessi di chi rappresentiamo”.

Nelle conclusioni della seconda giornata di congresso della CGIL Lombardia, Maurizio Landini ha più volte contestato l’operato del governo Meloni, reo, secondo il leader della Cgil, di assumere decisioni in solitudine. Decisioni che vanno contro il dettato costituzionale. 

Con riforme come quella sull’autonomia differenziata e il presidenzialismo, si modifica la costituzione italiana “in una logica autoritaria”.

“No all’autonomia differenziata, si a scelte che garantiscono i diritti fondamentali. Oggi il diritto alla salute, alla conoscenza, al lavoro non sono garantiti a tutti”. A maggior ragione se non ci sono investimenti, ha aggiunto Landini.

L’intervento completo del segretario generale si può ascoltare sulla pagina Facebook della CGIL Lombardia e sul canale YouTube.

Domani il Congresso si concluderà con la terza giornata di lavori: partecipa Nando Dalla Chiesa che presenterà un’indagine sulla criminalità organizzata in Lombardia. Le conclusioni dei lavori saranno affidate a Franco Martini, presidente del direttivo nazionale Cgil. Subito dopo si riunirà l’assemblea generale che eleggerà il segretario generale della CGIL Lombardia.

L’indagine condotta da Està – Economia e Sostenibilità presentata al XIII Congresso della Cgil Lombardia

 

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Questo studio, realizzato per conto di CGIL Lombardia dall’Associazione EStà, integra un’ampia serie di banche dati per esaminare la realtà e le dinamiche della Regione Lombardia da un punto di vista economico, finanziario e occupazionale, intrecciando l’analisi produttiva con l’analisi delle emissioni climalteranti.

L’immagine che ne esce è duplice, da un lato i dati mostrano un territorio forte – con dimensioni rilevanti nella gran parte dei parametri osservati, dall’altro lato ne esce il ritratto di una Regione che nel tempo ha conosciuto un declino significativo del suo tessuto produttivo e che risulta esposta a vulnerabilità crescenti.

La forza della Lombardia è testimoniata dalla sua posizione di vantaggio comparativamente alla media italiana – riassumibile in un PIL pro capite del 25,3% superiore a quello nazionale – e dalla sua appartenenza al consesso dei cosiddetti “ 4 motori d’Europa”, insieme a Auvergne-Rhône Alpes, Baden Württemberg e Catalogna.

Le vulnerabilità risultano invece in ciascuno degli argomenti affrontati analiticamente dai tre capitoli che compongono lo studio.

Nel primo di questi si mostra come la forbice tra il reddito pro capite lombardo e quello italiano si stia assottigliando nel tempo e come il rilevante calo manifatturiero sia una delle cause più importanti. Al tempo stesso si illustra come negli ultimi dieci il comportamento della Lombardia sia comparativamente peggiore di quello degli altri “motori d’Europa” in quasi tutti i parametri considerati.

Nel secondo capitolo viene esaminato il ruolo della dimensione finanziaria, ponendola in relazione con le informazioni relative alla forma e allo stato giuridico delle imprese lombarde, oltre che alle classificazioni territoriali e settoriali. L’analisi sottopone a vaglio le ragioni di disuguaglianza e fragilità crescente legate alla dimensione finanziaria, normalmente considerata ancillare, piuttosto che causale rispetto alla dinamica economica.

Nel terzo capitolo viene esaminata la vulnerabilità occupazionale dei diversi settori produttivi regionali rispetto alle richieste ormai normativamente cogenti poste dalla transizione ecologica, fornendo un ritratto dei rischi occupazionali dei singoli comparti produttivi a partire dalla loro distanza dagli obiettivi europei in termini di efficienza energetica e di efficienza emissiva.

 

ALESSANDRO PAGANO, LE EMERGENZE LOMBARDE: SANITà, LAVORO, SICUREZZA

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Si è aperto il 31 gennaio, con la relazione del segretario generale Alessandro Pagano, il XIII congresso della Cgil Lombardia, alla presenza di 600 delegate e delegati e di numerosi ospiti delle istituzioni e dei sindacati internazionali.

Pnrr, sanità, autonomia differenziata, sicurezza sul lavoro: numerosi i temi toccati da Pagano nella sua relazione.

“In questo territorio – ha dichiarato il segretario generale – i principi neoliberisti osservati da chi ha governato (libertà di scelta, equiparazione pubblico/privato, trasformazione dei diritti in prestazioni a domanda individuale) hanno collocato funzioni cruciali per il benessere dei cittadini, come la sanità e le politiche del lavoro, in quasi-mercati nei quali convivono alto livello di spesa pubblica, peggioramento della efficacia, difficoltà dell’accesso, marginalizzazione dei soggetti portatori di maggiori vulnerabilità”.

“La pretesa della autonomia differenziata amplifica questa retorica e ne radicalizza le conseguenze di disgregazione sociale; per questo perseveriamo nel contrastarla”.

Affondo di Pagano contro la Regione sul tema della sicurezza, vera e propria piaga lombarda (177 morti nel 2022 secondo i dati Inail). “Il governo regionale uscente – denuncia Pagano – ha colpevolmente rifiutato qualsiasi confronto di merito nonostante le ripetute sollecitazioni unitarie da parte di Cgil Cisl e Uil confederali e delle categorie maggiormente interessate”.

L’ambiente è un altro tema caldo. Per il segretario generale uscente “La giusta transizione deve ridurre il rischio per i cittadini e i lavoratori di essere penalizzati dalle produzioni a maggiore impatto energetico ed ambientale e subire l’eccessivo inquinamento dell’ambiente come accade nella nostra regione. Si tratta di cogliere le opportunità offerte dal PNRR”.

Ma la Lombardia è anche “la regione dove le infiltrazioni della criminalità organizzata sono radicate nel tessuto produttivo e nelle amministrazioni a tutti i livelli, come rivelano le inchieste giudiziarie e i numerosi sequestri di beni”. “Proseguirà perciò il nostro impegno sui temi della legalità con la formazione del quadro dirigente diffuso per dare strumenti alle delegate e delegati, funzionarie e funzionari, per captare e decodificare i segnali delle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle imprese private e pubblica amministrazione”.

“Auspico che nell’occasione data da queste elezioni, la maggioranza dei cittadini e delle cittadine di questa regione si convinca a mandare a casa chi ha un’enorme fetta di responsabilità politica per tutto ciò che è successo in quei mesi”, ha concluso Pagano.

Sarà compito della Cgil “determinare i cambiamenti necessari, per realizzare condizioni di giustizia sociale dove il lavoro torni centrale nella creazione di un futuro positivo per chi lo svolge e per l’ intera società, la nostra organizzazione ha il compito di continuare ad organizzare una mobilitazione collettiva, permanente e intelligente”.