Il rischio amianto nella filiera delle costruzioni
Venerdì 20 luglio un’iniziativa della Fillea Cgil Lombardia con la partecipazione di Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil nazionale e Maurizio Landini, della segreteria nazionale Cgil, per lanciare una campagna di prevenzione, oltre le diverse nazionalità e culture differenti
La Fillea Lombardia e la Fillea nazionale, in rete con Cgil nazionale,Cgil Emilia Romagna, Cgil Lombardia, Camera del Lavoro di Milano, lanciano una campagna di informazione sui rischi dell’amianto. Un problema sanitario che ancora non ha trovato soluzione.
Il territorio italiano, tra edifici pubblici e privati, si stima sia tuttora contaminato da 66 milioni di metri cubi d’amianto, e la Lombardia da circa 3 milioni di metri cubi, con una media di 450 decessi l’anno a causa di malattie prodotte dal contatto con questo minerale killer. Nonostante ciò le Regioni non investono sufficienti risorse sulle bonifiche, unica via di prevenzione delle malattie asbesto correlate. Dall’amianto possiamo proteggerci, ma se manca l’informazione cittadini e lavoratori, con le loro famiglie, restano ad alto rischio sanitario.
Un tema che la CGIL denuncia da anni, tuttavia permane una generale sottovalutazione del pericolo. L’amianto è un killer silenzioso, che produce danni irreversibili anche dopo 20-40 dall’esposizione ed è per questo che diventa indispensabile diffondere in modo puntuale l’informazione a cittadini e lavoratori.
Sono a rischio soprattutto coloro che vengono adibiti a lavori di demolizione o ristrutturazione di edifici costruiti prima del 1994, data in cui si è dismesso completamente per legge l’uso dell’amianto nella costruzione di edifici e manufatti. Il progetto che presentiamo si rivolge a tutti i lavoratori della nostra filiera, ma in particolare a quei lavoratori che non hanno tutela sindacale, a cui non vengono date le informazioni necessarie sui pericoli che l’inalazione della polvere di amianto può produrre. Manodopera che viene reclutata spesso senza una regolare posizione lavorativa; molti di loro sono provenienti da altri Paesi e non parlano italiano, meno consapevoli e informati delle leggi che regolamentano e tutelano la prevenzione della salute e della sicurezza nel nostro Paese.
L’uso dell’amianto è stato vietato in Italia con la Legge 257/92, ma l’esposizione a tale sostanza è ancora possibile, in quanto molti manufatti lo possono contenere. Si calcola che l’amianto sia stato utilizzato per produrre 3.000 differenti tipi di manufatti, di cui 2.000 destinati all’uso in edilizia. Nei palazzi, nelle case, nei capannoni costruiti fra gli anni ’60 e ‘70, nelle tettoie, nelle canne fumarie, nell’aria condizionata, nelle tubazioni dell’acqua, ecc, molti sono ancora i manufatti che contengono la fibra killer.
Le diverse varietà di amianto sono note per la loro azione cancerogena; l’inalazione di fibre di amianto aumenta la probabilità di insorgenza di tumori maligni a carico del polmone, della pleura e del peritoneo. Tali tumori si sviluppano molti anni dopo l’inalazione delle fibre, anche a seguito di esposizioni basse.
I lavori di manutenzione, in particolare nel settore edile, costituiscono una concreta fonte di rischio per i lavoratori che li eseguono e, se non vengono utilizzate adeguate tecniche lavorative, ci si espone ad alti rischi.
L’impegno di un lavoro in rete, per andare oltre l’azione del singolo Territorio e Regione e avviare una campagna di prevenzione nazionale per tutta la filiera del comparto edile, è anche propedeutico ad un’azione di denuncia verso le Istituzioni, che a quasi 30 anni dalla Legge, non stanziano sufficienti investimenti per le bonifiche e lo smaltimento dell’amianto.
In un mercato orientato ad investire nella rigenerazione urbana e nel risanamento ambientale, la nostra categoria è la più esposta al rischio amianto.
La Fillea Cgil lancia oggi una vasta e capillare azione di prevenzione, a partire dalla Lombardia dove sarà diffuso il nuovo materiale che contiene le informazioni necessarie ad allertare i lavoratori della filiera, proponendo una rete di assistenza nelle sedi Cgil territoriali su tutto il territorio lombardo.
L’investimento nella prevenzione della salute per la nostra categoria è un impegno a tempo pieno. I disastrosi numeri dei morti sul lavoro segnalano marcatamente l’assenza di una presa di coscienza ampia che, a partire dalle imprese, alle istituzioni, al sindacato, richiama la necessità di fare di più per un cambio di passo.
Sulla salute non si può banalizzare, il lavoro sicuro è un tema di civiltà.
Governo centrale, Regioni e Territori hanno il compito di tutelare la salute dei cittadini attraverso il risanamento ambientale, e le imprese hanno il dovere di tutelare la salute dei propri lavoratori e lavoratrici. Una scommessa non solo economica, ma soprattutto culturale. Il numero dei morti sul lavoro ci vede tutti responsabili di un sistema che ancora non tutela a sufficienza.
Rivedere le leggi, monitorare le malattie, ragionare sugli indennizzi, stanziare fondi. Servono investimenti certi e programmati sia negli edifici pubblici che privati.
Questo è l’impegno che chiederemo all’Assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, rappresentato dalla Dott.ssa Nicoletta Cornaggia che interverrà all’iniziativa, nel corso della quale porteranno il contributo della loro esperienza alcuni dei nostri RLST di cantiere.
Il lavoro che sarà presentato venerdì 20 luglio 2018 dalle ore 9,30 alle ore 13,30, presso la sede della CGIL Lombardia è frutto di un progetto elaborato con i diversi livelli della categoria e della confederazione, una sintesi grafica multilingue con le informazioni fondamentali per difendersi dall’amianto e con indicazioni specifiche su come comportarsi di fronte al pericolo.
Ai lavori parteciperanno i Segretari Generali dei territori della FILLEA Lombardia, gli RLS e gli RLST i Segretari Generali Regionali FILLEA CGIL Emilia Romagna, Maurizio Maurizzi, Veneto, Leo Zucchini e Piemonte, Massimo Cogliandro.
Fra i relatori dell’iniziativa: il Segretario Confederale della Camera del Lavoro di Milano, Gabriele Rocchi, la Segretaria Fillea Nazionale Ermira Behri, il Segretario Generale CGIL Emilia Romagna, Luigi Giove, e il Segretario Nazionale della CGIL, Maurizio Landini.
Parteciperà ai lavori il Segretario Generale della Fillea Cgil nazionale Alessandro Genovesi
Allegati:
Registro Mesoteliomi Lombardia: Undicesimo Rapporto sulla attività 2011