Economia, finanza, clima e lavoro. Un quadro d’insieme della Lombardia

in UFFICIO STAMPA

L’indagine condotta da Està – Economia e Sostenibilità presentata al XIII Congresso della Cgil Lombardia

 

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Questo studio, realizzato per conto di CGIL Lombardia dall’Associazione EStà, integra un’ampia serie di banche dati per esaminare la realtà e le dinamiche della Regione Lombardia da un punto di vista economico, finanziario e occupazionale, intrecciando l’analisi produttiva con l’analisi delle emissioni climalteranti.

L’immagine che ne esce è duplice, da un lato i dati mostrano un territorio forte – con dimensioni rilevanti nella gran parte dei parametri osservati, dall’altro lato ne esce il ritratto di una Regione che nel tempo ha conosciuto un declino significativo del suo tessuto produttivo e che risulta esposta a vulnerabilità crescenti.

La forza della Lombardia è testimoniata dalla sua posizione di vantaggio comparativamente alla media italiana – riassumibile in un PIL pro capite del 25,3% superiore a quello nazionale – e dalla sua appartenenza al consesso dei cosiddetti “ 4 motori d’Europa”, insieme a Auvergne-Rhône Alpes, Baden Württemberg e Catalogna.

Le vulnerabilità risultano invece in ciascuno degli argomenti affrontati analiticamente dai tre capitoli che compongono lo studio.

Nel primo di questi si mostra come la forbice tra il reddito pro capite lombardo e quello italiano si stia assottigliando nel tempo e come il rilevante calo manifatturiero sia una delle cause più importanti. Al tempo stesso si illustra come negli ultimi dieci il comportamento della Lombardia sia comparativamente peggiore di quello degli altri “motori d’Europa” in quasi tutti i parametri considerati.

Nel secondo capitolo viene esaminato il ruolo della dimensione finanziaria, ponendola in relazione con le informazioni relative alla forma e allo stato giuridico delle imprese lombarde, oltre che alle classificazioni territoriali e settoriali. L’analisi sottopone a vaglio le ragioni di disuguaglianza e fragilità crescente legate alla dimensione finanziaria, normalmente considerata ancillare, piuttosto che causale rispetto alla dinamica economica.

Nel terzo capitolo viene esaminata la vulnerabilità occupazionale dei diversi settori produttivi regionali rispetto alle richieste ormai normativamente cogenti poste dalla transizione ecologica, fornendo un ritratto dei rischi occupazionali dei singoli comparti produttivi a partire dalla loro distanza dagli obiettivi europei in termini di efficienza energetica e di efficienza emissiva.