Coronavirus, gli edili: se necessario fermare i cantieri

in UFFICIO STAMPA

 

 

I contenuti dell’ultimo DPCM (11 Marzo 2020) introducono nuove prescrizioni per le attività commerciali, con l’intento di limitare la mobilità delle persone al fine di contenere l’epidemia, ma non prevedono il BLOCCO DI TUTTE LE ATTIVITA’ LAVORATIVE ad eccezione di quelle ESSENZIALI.
Come categorie delle costruzioni della Lombardia riteniamo che questo sia un errore!!

La variabile tempo in questa situazione di emergenza sanitaria (il 70% dei 10.500 contagi si è registrato il Lombardia) è di primaria importanza, a nostro avviso servono interventi più incisivi, come dimostrano i dati positivi che si riscontrano in questi giorni tra la popolazione nella ex zona rossa del basso Lodigiano.

Nelle ultime ore si moltiplicano le segnalazioni da parte delle RSU/RSA di situazioni aziendali critiche relative alle postazioni di lavoro e alla messa a disposizione di DPI, situazioni che rendono molto difficile il rispetto integrale delle norme di sicurezza e prevenzione previste dai DPCM, ancora più incomprensibile è che non siano state colte le richieste di uno STOP del settore EDILE nel territorio con un elevata percentuale di contagiati, richieste pervenute a Regione Lombardia non solo dalle Organizzazioni Sindacali. Il settore edile per tipologia di lavorazioni e in particolar modo per la forte mobilità territoriale dei lavoratori, mette a rischio non solo la salute dei lavoratori ma può contribuire negativamente alla diffusione del virus.

Chiediamo con forza alle istituzioni che vengano ascoltate le istanze delle Organizzazioni Sindacali, e che si prevedano provvedimenti per la SOSPENSIONE DI TUTTE LE ATTIVITA’ produttive NON ESSENZIALI, con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali a tutela del salario di lavoratori dipendenti, il blocco dei licenziamenti per non disperdere le professionalità lavorative essenziali per una rapida ripresa economica alla fine dell’epidemia in corso.

Nelle fabbriche e nei cantieri, saremo a fianco delle RSU/RSA nei posti di lavoro per supportarli in un’ ottica di, collaborazione e partecipazione nel confronto con le aziende, al fine di garantire tutte le misure di sicurezza e prevenzione per la tutela della salute, dove queste condizioni non sono possibili si dovranno concordare modalità di riduzione dell’attività lavorativa o la sospensione della stessa.

Il settore dell’edilizia in Lombardia, attraverso gli strumenti della bilateralità (es. Edilconnect), si è messo a disposizione per “fotografare” l’entità dei diversi fermi produttivi attuali e futuri.