Coronavirus, Filctem Cgil Lombardia: sicurezza, o sarà astensione dal lavoro
“Dai territori ci arrivano continue segnalazioni che ci rappresentano una situazione che, in molti luoghi in cui si svolge attività produttiva, rischia di sfuggire di mano e non essere più gestibile”. Così la Filctem Cgil Lombardia, sindacato dei chimici tessili farmaceutici.
L’impossibilità di mantenere un rapporto diretto con la nostra gente rende tutto ancora più difficile. CGIL, CISL e UIL Lombardia avevano reiteratamente chiesto che prevalesse il principio “prima la salute” ribadendo che solo le attivita’ indispensabili potessero essere svolte. In molte realtà produttive emerge una forte difficoltà nel rispettare le disposizioni previste dai diversi DPCM per il contenimento dell’epidemia da coronavirus.
Vogliamo quindi ricordare che: nelle disposizioni finali previste all’art.2 del DPCM si definisce la durata effettiva delle disposizioni in esso contenute che saranno efficaci dal 12 al 25 marzo 2020; tutte le disposizioni del nuovo DPCM e quelle contenute nei DPCM precedenti ancora valide devono essere rispettate rigorosamente per contribuire allo sforzo comune del contenimento del contagio del virus, continuando nel contempo ad operare nei territori e nei luoghi di lavoro per servire, rappresentare e tutelare le lavoratrici e i lavoratori.
La preoccupazione e la paura, che sono ovviamente cresciute anche in conseguenza dell’aggravarsi della situazione e delle stesse misure assunte dalle istituzioni, sta generando tensioni e una sempre più ampia richiesta di astensione dal lavoro. Si moltiplicano i casi di lavoratori che abbandonano autonomamente il posto di lavoro. Per questa situazione e per garantire una giusta tutela della salute delle lavoratrici, dei lavoratori e dei loro familiari, chiediamo a tutte le strutture territoriali di produrre un’ulteriore pressione anche tramite i nostri delegati RSU/RLS per richiedere: la sospensione dell’attività lavorativa in tutte quelle realtà che non garantiscono i requisiti di sicurezza previsti degli ultimi DPCM in tema di COVID 19 o al requisito di pubblica utilità. Ove questo non sia praticabile, definire un significativo rallentamento della produzione e quindi della contemporanea presenza dei lavoratori in azienda, fino al superamento della fase di emergenza.
La gestione del rallentamento deve vedere l’utilizzo degli ammortizzatori sociali e, se si concorda, gli strumenti previsti dai CCNL. Le aziende devono garantire, se vogliono mantenere attive le produzioni, di essere in grado di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Ribadiamo con forza che tutte le iniziative che le RSU e i territorio metteranno in campo per salvaguardare la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori saranno da noi sostenute; non esiteremo a segnalare con forza alle ATS tutte le mancanze che verranno riscontrate nelle realta’ produttive e negli ambiti lavorativi.