CGIL Brescia. Serini di Montichiari, l’alternativa è l’accoglienza diffusa

in UFFICIO STAMPA

La Camera del Lavoro di Brescia interviene sulla ex caserma che nei prossimi giorni diventerà operativa

CGIL.BRESCIA.IT Le esperienze positive ci sono e bisognerebbe metterle a profitto: si chiamano Sprar (Servizio centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e microaccoglienza. Se questa strada fosse stata perseguita con maggiore convinzione un campo profughi di 1.200 persone come quello di Cona non esisterebbe.

Invece c’è e le responsabilità sono di molti: delle Amministrazioni che si ostinano a dire no all’accoglienza scaricandola così su altri Comuni; dello Stato, che non ha agito come avrebbe dovuto per evitare un caso come quello di Cona; di un leghismo vecchio e nuovo che da sempre e in modo sempre più pesante sull’immigrazione specula. A Brescia non c’è una situazione come quella del Veneto: se là solo un Comune su dieci accoglie richiedenti asilo, nella nostra provincia sono oltre un terzo, e questo grazie a un lavoro diffuso che ha coinvolto tanti soggetti. Quanto fatto finora non è però sufficiente e l’imminente apertura a Montichiari di un centro di accoglienza per 130 richiedenti asilo è lì a certificarlo. …Continua a leggere