Castellanza, ennesimo atto che favorisce la sanità privata

in Welfare e Sanità

Comunicato stampa Cgil Cisl Uil Varese

 

Apprendiamo dai mezzi di stampa che il Comune di Castellanza ha sottoscritto una convenzione con Humanitas Mater Domini S.P.A. affinché i cittadini di Castellanza (ovviamente solo loro) abbiano un trattamento privilegiato in caso di prestazioni ambulatoriali specialistiche in regime privato.  

Pur non avendo contezza dei contenuti integrali della convenzione che appunto è un accordo tra due parti , il comune e uno dei più grandi gruppi di sanità privata italiani,  non possiamo non evidenziare che quando si parla di liste d’attesa, si parla di uno dei più gravi problemi del nostro sistema sanitario regionale che riguarda migliaia di persone, soprattutto anziani e fragili che ancora non vedono garantito il diritto alla salute.  

Ogni iniziativa quindi che riguarda prestazioni a PAGAMENTO – è inevitabilmente indirizzata a chi può permettersele. I cittadini che non possono permettersi di accedere a pagamento alla struttura privata – nemmeno grazie allo sconto ricevuto – come possono e devono essere aiutati? Cosa fa l’amministrazione comunale per loro?

Come sindacato confederale, unitamente alle categorie dei pensionati e dei settori pubblici stiamo chiedendo – da tempo immemore – a Regione Lombardia di stanziare risorse per la sanità pubblica e potenziare l’erogazione dei servizi per garantire in modo universale il diritto di accesso alle cure. Stiamo combattendo ogni giorno contro le disuguaglianze che lasciano sempre più indietro i più deboli e i più poveri chiedendo al Governo di tornare ad investire sulla sanità (non sui muri o su scatole vuote ma su medici, infermieri, tecnologie etc..) dopo svariati anni di tagli che hanno evidenziato, anche nella ricca Lombardia,  tutti ii loro limiti proprio nel periodo pandemico.

Dal Comune di Castellanza, dalle Istituzioni, dai Sindaci e dalla Politica ci aspettiamo azioni soprattutto a difesa del sistema sanitario universale e della costruzione della rete territoriale sanitaria e sociosanitaria, azioni quindi che non alimentino ulteriori differenziazioni, tra i cittadini di una regione, di una provincia o di un comune, a seconda delle diverse opportunità locali,  che favoriscono di fatto l’accesso a cure e prestazioni sanitarie a pagamento.

Occorre operare – anche istituzionalmente –  affinché gli attuali tempi di attesa non costringano i pazienti a rivolgersi alla sanità privata sostenendo di tasca propria i costi di una sanità che invece DEVE essere garantita a tutti.

L’accordo del Comune di Castellanza rischia di essere l’ennesimo atto che ancora una volta va a favorire la sanità privata, in nome di una proclamata “libera scelta” che, di questo passo, sarà sempre meno libera e più obbligata.