Area B, la protesta dei sindacati di polizia
Sono arrivati da tutta la Lombardia per partecipare al presidio indetto dai sindacati di polizia milanese, oggi in Piazza Scala a Milano, per chiedere all’amministrazione comunale un incontro finora negato per discutere i problemi causati da Area B. E finalmente l’incontro c’è stato, perché mentre i poliziotti manifestavano, l’assessora Arianna Censi li ha convocati.
Cosa scatena la protesta verso l’area B? “I poliziotti di Milano hanno oggettiva difficoltà nel poter raggiungere il proprio posto di lavoro – spiega Pietro Randazzo, segretario generale Silp Cgil Milano -. Posti di lavoro che molto spesso sono all’interno dell’Area C, quindi fuori dall’area in cui sono previste delle deroghe. Ne sono state previste per l’accesso in Area B, le stesse non sono state previste per l’area C, dalla quale partono la maggior parte dei servizi della questura di Milano”.
Un problema che coinvolge non solo i milanesi, ma lavoratrici e lavoratori di tutta la regione. Come sottolinea Daniele Bena, segretario generale Silp Cgil Lombardia: “I lavoratori che garantiscono la sicurezza a Milano molto spesso sono lavoratori pendolari che abitano in altre province lombarde. Ci colpisce come l’amministrazione comunale della città di Milano scarichi i problemi sui lavoratori e su chi non può permettersi un alloggio nel centro della città. Come qualche sindaco ha denunciato, molti dei problemi del traffico o dell’inquinamento o dei parcheggi selvaggi si riverseranno nei paesi dell’hinterland”.
C’è anche un problema salariale. Lo spiega il segretario di Silp Cgil nazionale Maurizio Cesaretti: “L’anno scorso, dopo tre anni di attesa, ci viene rinnovato il contratto, ma stiamo aspettando l’erogazione degli emolumenti che dovevano essere erogati lo scorso anno, l’una tantum che è un’indennità che va a compensare la vacanza contrattuale che noi abbiamo percepito solo in parte.
Siamo stanchi della poca attenzione verso il mondo del lavoro, Verso questo comparto che garantisce la sicurezza del paese, Non è più procrastinabile immaginare dei modelli in cui non ci sia il confronto con il mondo del lavoro, partendo da Milano ma deve valere su tutto il territorio nazionale Siamo in attesa della costituzione delle nuove compagini politiche che condurranno il nostro paes: rappresenteremo loro tutto questo e chiediamo con forza che il mondo del lavoro debba stare al centro del rilancio del paese partendo anche e soprattutto della sicurezza”.