Apiqa Lombardia, Marianna Bruno nuova presidente

in UFFICIO STAMPA

 

L’associazione della Cgil che rappresenta i quadri, professionisti e lavoratori di alte professionalità dipendenti e autonomi, ha una nuova presidente in Lombardia: la milanese Marianna Bruno.

“Vengo da un’azienda di telecomunicazioni, settore pieno di alte professionalità. Ho fatto esperienza nella categoria della Slc Cgil affrontando questioni che sono entrate in categoria tanti anni fa”. Da diverso tempo Marianna Bruno è responsabile formazione della Cgil Milano. “Voglio portare in Apiqa proprio la dimensione confederale. Abbiamo bisogno di costruire ponti, mettere in relazione pratiche contrattuali e fare sintesi. Con le alte professionalità dobbiamo costruire rapporto strategico per realizzare la contrattazione inclusiva e ricomporre la frammentazione del lavoro, seguire le persone nelle transizioni”.

 

Nel 2021 i professionisti residenti in Lombardia sono 239mila, il 19,5% della totalità dei quadri e il 6,8% della totalità dei dipendenti della regione (poco meno di 3 milioni 259mila). I dati sono stati elaborati da Fondazione Di Vittorio per l’indagine promossa da Filcams CGIL e Apiqa.

Si concentrano soprattutto nelle amministrazioni pubbliche, attività finanziarie, informatica, comunicazione e informazione.

Sempre in Lombardia, la percentuale di quadri con contratto a tempo indeterminato sfiora il 90% (contro l’83,1% degli altri dipendenti). Differenze rilevanti nei settori dell’alloggio e ristorazione, così come in agricoltura, caratterizzati da una forte precarietà del lavoro.

La distribuzione per provincia conferma la centralità del territorio di Milano: la città metropolitana e la provincia di Monza ospitano insieme quasi il 60% dei quadri in Lombardia. Tra le altre province, concentrazione maggiore a Bergamo (8,9%) e Varese (8,3%).

La variazione complessiva del numero di quadri nell’arco dei 4 anni presi in considerazione (2017-2021) è negativa (-5,8%, pari a –15 mila unità): l’unico comparto nel quale si registra un aumento è quello dell’informazione e comunicazione (+84,9%, pari a +5 mila) mentre l’emorragia è significativa in ambito manifatturiero (-22,0%, pari a -11 mila) e nei servizi collettivi e personali (-50,3%, pari a -4 mila).
Nel settore alberghiero e, più ancora, in quello della ristorazione si rileva una diminuzione notevole in termini relativi ma contenuta in numero assoluto.