Ai rider di Just Eat verrà applicato il contratto della logistica. Un primo accordo per regolare il settore
È stato sottoscritto ieri, 29 marzo, l’accordo aziendale tra i rappresentanti di JustEatTAKEAWAY.com Express Italy Srl, assistiti dall’avvocato Giampiero Falasca, e i rappresentanti delle categorie Cgil, Cisl, Uil dei trasporti di Filt, Fit, Uiltrasporti e dei rappresentanti dei lavoratori atipici Nidil, Felsa, Uiltemp.
“Un risultato importante, frutto di un lungo confronto tra le parti, che finalmente – affermano Cgil, Cisl, Uil – restituisce la giusta dignità all’attività di questi lavoratori e di queste lavoratrici, affermando diritti ed eque tutele contrattuali. Dopo un’intensa negoziazione, che ha dovuto tener conto delle specificità particolari del lavoro dei rider, che intreccia il punto di vista sindacale a quello giuridico-istituzionale e giurisprudenziale, Just Eat Takeaway ha accettato di applicare ai rider il Contratto nazionale Trasporti Merci e Logistica integralmente, convenendo con la proposta del sindacato e ritenendolo idoneo alle proprie necessità, articolando le diverse clausole e la necessità di maggiore flessibilità organizzativa attraverso un accordo aziendale”.
“I rider di Just Eat diventano così – proseguono Cgil, Cisl, Uil – lavoratori subordinati, dipendenti a cui saranno garantiti: paga base, legata ai minimi contrattuali e non alle consegne, TFR, previdenza, integrazione salariale in caso di malattia, infortunio, maternità/paternità, ferie, orario di lavoro minimo garantito, maggiorazioni per il lavoro supplementare, straordinario, festivo e notturno, rimborso spese per uso mezzo proprio, dpi adeguati, anche in riferimento al momento pandemico in corso, e diritti sindacali. È previsto, inoltre, un premio di valorizzazione, che tiene conto delle consegne effettuate, limitando le stesse ad un massimo di quattro nell’arco di un’ora, al fine di ridurre al minimo il rischio per la salute e la sicurezza dei rider”.
Per le tre Confederazione “questo accordo è il risultato ottenuto dal sindacato, sia a livello nazionale, sia a livello territoriale, e siamo convinti che possa aiutare ad indicare una via di regolazione del settore”.
La rete Rider X i Diritti, di cui anche la Cgil fa parte, aveva indetto una mobilitazione nazionale venerdì 26 marzo.
“Da tempo le nostre strutture sono in prima linea nella denuncia delle condizioni spesso al limite della sopportabilità che questi lavoratori sostengono quotidianamente. Dopo la firma dell’accordo ‘pirata’ fra Assodelivery e Ugl, abbiamo chiesto, tra le altre cose, al Ministero del Lavoro di farsi promotore di una campagna straordinaria di ispezioni, rivolta a verificare se l’autonomia di questi lavoratori fosse effettivamente dimostrabile”. Così la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti aveva commentato la notizia dell’indagine della Procura di Milano e dell’invio dei verbali a Uber Eats, Glovo, JustEat e Deliveroo in cui si impone l’assunzione di circa 60.000 collaboratori in tutta Italia. La Cgil nazionale e la Camera del Lavoro di Milano si costituiranno parte civile nel processo.
Cgil, Cisl, Uil e Assodelivery hanno sottoscritto il 24 marzo, alla presenza del Ministro del Lavoro, il Protocollo Quadro Sperimentale per la legalità, contro il caporalato, l’intermediazione illecita e lo sfruttamento lavorativo nel settore del food delivery. Si tratta di un risultato importante che rappresenta la conclusione di uno dei percorsi di confronto sui diritti e le tutele dei riders, aperto presso il Ministero del Lavoro. Il Protocollo ha l’obiettivo di porre fine alle dinamiche che vedono questi lavoratori coinvolti in sfruttamento e pratiche lavorative illegali, che ne intaccano i diritti fondamentali.