Università, in Lombardia le tasse più alte d’Italia, oltre i limiti di legge

in Istruzione Formazione Ricerca, UFFICIO STAMPA

 

Udu e Cgil: “Atenei e istituzioni facciano la loro parte per garantire il diritto allo studio”

 

Milano, 1 marzo 2022 – L’Unione degli Universitari ha presentato oggi in conferenza stampa i risultati del primo rapporto sulla contribuzione studentesca in Lombardia, all’interno del quale si analizzano i 280 milioni di euro che gli atenei lombardi chiedono ogni anno agli universitari.

Il rapporto del sindacato studentesco evidenzia come le tre università più care d’Italia si trovino proprio in Lombardia (Politecnico di Milano, Università dell’Insubria, Università degli Studi di Milano), dove il costo della vita è già alto. Spicca inoltre l’ingiusta penalizzazione degli studenti fuori corso e degli studenti non meritevoli: uno studente di fascia bassa può arrivare a pagare 1.000€ all’anno, in fascia media si arriva in certi atenei alla cifra annuale di 1.500/2.000€, mentre uno studente di fascia alta può avvicinarsi addirittura ai 6.000€ di contributo annuale. Un altro elemento di preoccupazione emerge sui master che, in media, costano allo studente ben 2.062€ all’anno.

L’UDU e la CGIL denunciano il sottofinanziamento del sistema universitario e le tasse studentesche eccessive. Lo conferma la ricerca, dalla quale emerge come tutti gli atenei lombardi non rispettino la normativa nazionale secondo cui l’importo totale dei contributi studenteschi non può superare il 20% delle risorse ricevute dallo Stato. Ma gli atenei lombardi chiedono 78 milioni di euro in più rispetto ai limiti stabiliti per legge. L’Università che sfora di più è Insubria, con l’81% in più di tasse richieste agli studenti.

“Nonostante alcuni significativi passi in avanti, dobbiamo notare come il sistema universitario lombardo sia fortemente dipendente dalle tasse versate da studentesse e studenti. La dipendenza è particolarmente marcata a Milano – dichiara Niccolò Piras, coordinatore dell’UDU Milano – dove assistiamo a una crescente esclusività cittadina. Servono misure concrete da parte degli atenei e degli attori istituzionali per fermare questa tendenza che prosegue da anni: non ci si può indebitare per studiare!”.

“In Lombardia abbiamo un serio problema di accesso alla conoscenza a causa dei costi eccessivi che dobbiamo sostenere”, conclude Simone Agutoli, Segretario di UDU Pavia. “Sicuramente le tasse studentesche più alte d’Italia non aiutano. Questa situazione mette a dura prova il diritto allo studio e la possibilità di accedere alla conoscenza”.

“La Cgil è impegnata nel contrasto alla dilagante precarietà lavorativa ed esistenziale – dichiara Alessandro Pagano, segretario generale della Cgil Lombardia -. A questo tema è intrecciata la condizione di chi vuole studiare, una condizione oggi complessa e pesante. Ci sono le risorse per il rinnovamento della macchina pubblica, Udu e Cgil saranno pronti e alleati nel fare pressione nei confronti di Regione Lombardia e di tutte le istituzioni coinvolte”.

Clicca qui per leggere tutti i dati elaborati da Udu