RSU: CGIL prima organizzazione sindacale in Lombardia nel triennio 2021–2024
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La CGIL si conferma la prima organizzazione sindacale in Lombardia per voti espressi nelle elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) nel triennio compreso tra l’11 dicembre 2021 e il 10 dicembre 2024. È quanto emerge dai dati ufficiali resi noti dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro in Lombardia e dai Comitati Provinciali dei Garanti.
L’elaborazione prende in considerazione le votazioni svolte nei luoghi di lavoro che applicano i Contratti Collettivi Nazionali sottoscritti da Confindustria e Confservizi. Su un totale di 261.751 voti validi, il 53,95% ha scelto la CGIL, per un totale di 141.206 voti. Seguono la CISL con il 29,93% (78.331 voti) e la UIL con il 13,20% (34.546 voti). Le altre Organizzazioni Sindacali raccolgono complessivamente il 2,93% dei consensi, pari a 7.668 voti.
Il dato medio di affluenza, pari al 70% delle persone aventi diritto, conferma una significativa partecipazione democratica da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, che hanno scelto di eleggere direttamente le proprie rappresentanze sindacali.
Una presenza forte e radicata
Nel dettaglio territoriale, la CGIL risulta prima organizzazione sindacale in 10 comprensori su 11, con percentuali di voto che variano tra il 45,77% e il 69,13%. Per quanto riguarda la rappresentanza per categoria, la CGIL è prima in 7 categorie su 9, con risultati che oscillano tra il 31,14% e il 90,41%. Un consenso ampio, ottenuto anche tra persone non iscritte, a conferma del radicamento e della credibilità dell’organizzazione nei luoghi di lavoro.
Cappelletti e Comotti: “Serve una legge sulla rappresentanza”
“Ringraziamo le persone che hanno dato fiducia alla nostra Organizzazione nelle elezioni delle RSU – dichiarano Valentina Cappelletti, Segretaria Generale della CGIL Lombardia, e Ivan Comotti, Segretario con delega alla contrattazione –. L’ampio consenso ricevuto ci impone di svolgere al meglio il compito della contrattazione, perché la fiducia continua ad essere un elemento centrale nella rappresentanza”.
Nel complesso, il 97% delle lavoratrici e dei lavoratori ha votato per liste collegate a CGIL, CISL e UIL, confermando il forte radicamento del sindacalismo confederale nel mondo del lavoro.
“Per questo – proseguono – torniamo a chiedere con forza una legge sulla rappresentanza che definisca con esattezza quali sono i Contratti Collettivi Nazionali che devono essere applicati, dando piena attuazione all’articolo 36 della Costituzione. La proliferazione dei contratti pirata sottoscritti da sigle non rappresentative ha infatti contribuito a comprimere salari e diritti”.
“La rappresentatività – concludono Cappelletti e Comotti – non può essere ignorata: le controparti e le istituzioni devono tenerne conto in ogni confronto”.