Referendum: la lotta per i diritti continua

Con ancora più convinzione, con ancora più determinazione, la CGIL Lombardia prosegue il suo impegno per i diritti, la giustizia sociale e il cambiamento delle leggi ingiuste che colpiscono lavoratrici, lavoratori e cittadinanza.
I referendum popolari dell’8 e 9 giugno non hanno raggiunto il quorum, ma hanno rappresentato un momento fondamentale di partecipazione democratica. In Italia hanno votato oltre 15 milioni di persone. In Lombardia il dato dell’affluenza è stato tra i più alti del Paese: ha votato il 30,70% dell’elettorato, pari a 2.327.231 persone.
Un risultato tutt’altro che scontato, ottenuto nonostante gli appelli al non voto da parte delle istituzioni e un silenzio mediatico assordante. La mobilitazione è stata ampia, diffusa, capillare. In Lombardia, la CGIL ha promosso migliaia di assemblee nei luoghi di lavoro, centinaia di volantinaggi, presidi, incontri pubblici. Piccoli e grandi gesti quotidiani che hanno dato forza e speranza a tante persone.
Abbiamo parlato con chi vive sulla propria pelle la precarietà, l’insicurezza, le discriminazioni. Abbiamo incontrato giovani, pensionate, lavoratori e lavoratrici che hanno scelto di non restare spettatori. A tutte queste persone diciamo: grazie.
Sapevamo che il traguardo era difficile. Ma abbiamo deciso di metterci in cammino comunque. Perché non è sufficiente un voto per cambiare le condizioni di vita di milioni di persone, ma senza partecipazione non può cambiare nulla.
La lotta per i diritti non si è conclusa. Al contrario, continua oggi più consapevole, più determinata, più necessaria.
Continuiamo insieme.