La Corte riconosce il congedo di paternità alla seconda madre: vittoria storica CGIL e INCA

Una svolta storica grazie alla Corte Costituzionale
Il 21 luglio 2025 la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 115, ha dichiarato incostituzionale l’articolo 27‑bis del d.lgs. 151/2001 — modificato dal d.lgs. 105/2022 — nella parte in cui riconosceva il congedo di paternità obbligatorio (10 giorni retribuiti al 100%) solamente al padre, escludendo la seconda madre nelle coppie composte da due donne entrambe legalmente riconosciute come genitori.
La Corte ha ritenuto la norma discriminatoria nei confronti delle famiglie con due madri, in violazione del principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione e del divieto di discriminazione per orientamento sessuale previsto dalle direttive europee sull’equilibrio tra vita lavorativa e familiare.
Il ruolo decisivo di CGIL e INCA
La vicenda è frutto di un’azione collettiva promossa da Rete Lenford e CGIL: è stato infatti verificato che è in una coppia omogenitoriale la seconda madre non poteva presentare domanda per il congedo obbligatorio a causa di un blocco informatico dell’INPS, nonostante il riconoscimento formale come genitore. La Corte d’Appello di Brescia ha sollevato la questione di legittimità costituzionale, rilevando una discriminazione ingiustificata e chiedendo l’intervento della Consulta.
INCA Brescia ha supportato Rete Lenford e CGIL nella costruzione del ricorso giudiziario, contribuendo a una battaglia di principio che coinvolge molte famiglie con due madri e ottenendo un risultato che segna un punto di svolta nei diritti genitoriali.
Cosa cambia ora per le coppie di madri
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La seconda madre legalmente riconosciuta come genitore ha ora diritto al congedo di paternità obbligatorio di 10 giorni retribuiti al 100%, esattamente come il padre nelle coppie eterosessuali.
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L’INPS dovrà aggiornare i propri sistemi per permettere anche alla seconda madre di accedere alla procedura per richiedere il congedo.
Il quadro normativo di riferimento
1. Congedo di paternità obbligatorio
Introdotto dal d.lgs. 105/2022 in attuazione della direttiva UE 2019/1158: 10 giorni lavorativi retribuiti al 100% per ogni padre lavoratore dipendente.
2. Sentenza n. 115/2025 della Consulta
Dichiara incostituzionale il riferimento esclusivo al “padre”, estendendo il diritto al congedo anche alla madre intenzionale nelle coppie di donne legalmente riconosciute come genitori.
3. Divieto di discriminazione
La Corte ha ribadito che l’orientamento sessuale non può essere motivo di esclusione dai diritti legati alla responsabilità genitoriale.
Perché è una vittoria storica
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Uguaglianza sostanziale: la decisione riconosce pari diritti a entrambi i genitori anche nelle coppie formate da due madri.
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Tutela dei bambini: rafforza il principio secondo cui i figli e le figlie hanno diritto alla presenza di entrambi i genitori, a prescindere dal genere.
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Un passo in avanti: è un riconoscimento giuridico importante per tutte le famiglie che non rientrano nei modelli eteronormativi.
Cosa fare ora?
Chi si trova nelle condizioni descritte può rivolgersi alle sedi INCA CGIL per:
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verificare il proprio stato di genitore legalmente riconosciuto;
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ricevere assistenza nella richiesta del congedo di paternità obbligatorio per la seconda madre.
👉 INCA CGIL è al fianco delle famiglie per garantire l’effettivo accesso ai diritti riconosciuti dalla Costituzione e dalla giurisprudenza.