#Con2Sì, la campagna referendaria in Lombardia
Ortelli, Cgil Lombardia: “Posti di lavoro, territorio, sedi Cgil gli assi portanti della nostra azione”
Sono passati 24 giorni dalla pubblicazione della sentenza della Corte costituzionale che ha stabilito l’ammissibilità dei quesiti referendari su voucher e appalti promossi dalla Cgil. Il governo però non ha ancora fissato la data del voto.
Nel frattempo è partita la campagna elettorale. In Lombardia ha dato il via una grande assemblea il 18 gennaio al Teatro Nuovo di Milano. Altre iniziative sono state organizzate a livello territoriale o sono in programma. Facciamo il punto con Fausto Ortelli, responsabile della campagna #Con2Sì per la Cgil regionale.
A livello organizzativo come procede la campagna referendaria in Lombardia?
In tutti i 14 territori della Lombardia il mese di febbraio è dedicato agli incontri con delegate e delegati e con gli attivisti per formarli e motivarli rispetto alla campagna referendaria.
Pensiamo ad una campagna referendaria con tre assi portanti: il luogo di lavoro, che è l’agire quotidiano della Cgil; le sedi Cgil che incrociano decine di migliaia di utenti per pratiche inerenti alla tutela individuale; per ultimo il territorio in particolare il singolo comune di residenza di ognuno di noi.
Per questo l’importanza di motivare e formare delegati e attivisti. Dovranno svolgere un lavoro non solo sul posto di lavoro ma soprattutto nella zona in cui risiedono, dove sono generalmente persone conosciute e stimate.
Che ruolo hanno i 15mila motivatori della Lombardia?
Il loro ruolo è decisivo. Attorno a loro ruoteranno due degli assi della campagna: il luogo di lavoro e il territorio. Avranno il compito di veicolare il messaggio “Con2si tutta un’altra Italia”, spiegare quindi che possiamo davvero cambiare il mondo del lavoro. Dovranno organizzare assemblee nel luogo di lavoro, coinvolgendo, dove possibile, anche delegati Cisl e Uil.
E ancora proporre iniziative, volantinare ai mercati, nelle piazze, davanti alle chiese, nei luoghi dove si incontrano le persone, attivarsi per l’affissione dei manifesti e coprire come rappresentanti di lista i seggi elettorali. Gli esperti nell’utilizzo dei social network si attiveranno anche attraverso il web.
Quali iniziative verranno messe in campo dalle Camere del Lavoro e dalla struttura regionale?
Mercoledì 22 febbraio ci sarà una giornata di mobilitazione nazionale che coinvolgerà le sedi dei mezzi d’informazione più importanti. La Cgil Lombardia sarà impegnata con la Cgil di Milano ad organizzare presìdi davanti alle sedi di Corriere della Sera, Sole 24 Ore, Mediaset.
Chiederemo un incontro ai direttori, alle redazioni, alle Rsu e se possibile verrà convocata anche l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori. Oltre alle grandi testate, a livello territoriale, dove ovviamente ci fossero le condizioni, l’indicazione è quella di ripetere lo schema con i quotidiani locali.
Vorremmo anche farci notare in occasione delle sfilate di carnevale, muniti di striscioni, pettorine, volantini. Stiamo predisponendo il materiale utile.
Se nei prossimi giorni il presidente del consiglio non stabilirà la data dei referendum, chiederemo un incontro a tutti i prefetti, se possibile organizzando anche presìdi, affinché si attivino con il governo per la definizione della data. Chiediamo che i referendum vengano accorpati alle elezioni amministrative.
Ci sono associazioni o altre organizzazioni a sostenere la campagna?
Sì, c’è il sindacato degli inquilini che sostiene la campagna a livello nazionale. A livello regionale e nei singoli territori c’è molto interesse e impegno da parte del Sunia, tanto che in molti hanno chiesto di partecipare alla formazione sulla propaganda elettorale per poter discutere di referendum durante le consulenze e durante le assemblee con gli inquilini, dove verranno invitati anche dirigenti della Cgil.
Poi ci sono le organizzazioni in qualche modo legate alla Cgil, come Federconsumatori e Auser, che organizzeranno riunioni con tutti i loro collaboratori, anche a livello regionale. All’assemblea di Auser parteciperà anche la segretaria generale della Cgil Lombardia Elena Lattuada.
In Lombardia c’è un convinto sostegno da parte delle associazioni studentesche Udu e Rete degli Studenti Medi, e da parte dell’Arci.
Il contributo delle associazioni è fondamentale a livello territoriale. Esistono una miriade di gruppi sconosciuti fuori dal territorio comunale ma ben radicati nel territorio. E’ con queste realtà, e con quelle del mondo cattolico, che bisogna costruire rapporti e momenti di confronto.
Siamo tutti motivatori? Cosa può fare ognuno di noi?
Informarci e informare le persone. Coprire il territorio. Dobbiamo essere in grado di renderci visibili nella grande città cosi come nel più piccolo comune della Lombardia. Il gruppo dirigente della Cgil dovrà garantire la discussione sui referendum nei dibattiti, nelle assemblee, nei momenti di piazza.
Per raggiungere il quorum e quindi vincere i referendum dobbiamo saper coniugare il nostro lavoro quotidiano nelle fabbriche e nella tutela individuale con una campagna elettorale classica, porta a porta, correlate da una forte capacità di presidiare tutto ciò che la tecnologia moderna ci mette a disposizione.
La “macchina” si è scaldata a sufficienza. È ora di farla viaggiare, di corsa, fino al raggiungimento dell’obiettivo.