Alessandro Sipolo riceve la menzione speciale del Premio Pio La Torre 2025
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Alessandro Sipolo ha ricevuto la menzione speciale del Premio Pio La Torre 2025, nella categoria sindacalisti. Un riconoscimento che valorizza il suo impegno civile, culturale e sociale nella costruzione di una cittadinanza consapevole e attiva, indispensabile per contrastare il fenomeno mafioso.
Tra le motivazioni, un progetto innovativo: la Scuola Popolare Antimafia, ideata e realizzata da Sipolo con la Cooperativa K-Pax Onlus e CROSS – l’Osservatorio sulla criminalità organizzata fondato e diretto da Nando dalla Chiesa. Nata a Brescia nel 2021, la Scuola ha progressivamente ampliato i suoi orizzonti: dopo le capitali culturali Bergamo-Brescia nel 2023 e le edizioni in Franciacorta e Brianza nel 2024, nel 2025 le attività si svolgeranno a Bergamo, Monza e Salò, sul lago di Garda. Un percorso che unisce formazione e partecipazione, creando nuove reti sociali impegnate contro le mafie.
Oltre a questo, Sipolo è socio e coordinatore di una cooperativa sociale che da oltre vent’anni si occupa di accoglienza e inclusione di richiedenti asilo, titolari di protezione internazionale e migranti sul territorio bresciano. È anche un cantautore, che mette la musica al servizio dell’impegno civile, affrontando temi come i diritti del lavoro, la parità di genere, il diritto alla migrazione e la memoria delle vittime delle mafie, in opere come Le mani sulla città, Cresceremo anche noi, Tirailleurs e Signor Padrone.
Le altre menzioni e il significato del Premio
Le menzioni speciali del Premio Pio La Torre 2025 sono state assegnate anche ad Alessandro Conte, sindaco di Melissano (LE), e a Dario Vassallo, fratello del “sindaco pescatore” Angelo, fra gli amministratori pubblici; a Lucia La Penna, Segretaria Generale Flai-Cgil Taranto; a Vania Vorcelli e Andrea Mari (agenzia Dire) e a Fabio Geraci (Giornale di Sicilia).
Il Premio, promosso da Avviso Pubblico, Cgil nazionale e Federazione nazionale della Stampa italiana, è dedicato alla memoria di Pio La Torre, dirigente politico assassinato da Cosa nostra a Palermo il 30 aprile 1982 insieme al suo collaboratore Rosario Di Salvo. L’obiettivo è valorizzare le storie di sindacalisti, amministratori locali, dipendenti pubblici e cronisti che si distinguono per la difesa della democrazia e per la diffusione di una cultura della legalità e della responsabilità.
La cerimonia di premiazione si è svolta a Bologna, nell’ambito della Summer School Lavoro e Legalità dell’Università di Bologna, che si è aperta con il dibattito “Legalità, Sicurezza, Giustizia. La via costituzionale”. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Matteo Lepore e di Franco La Torre, figlio di Pio, ha introdotto i lavori Lara Ghiglione, Segretaria confederale CGIL. A concludere il convegno è stato il Segretario generale della CGIL, Maurizio Landini.
Un riconoscimento che non è solo memoria, ma testimonianza viva: come ha ricordato Ghiglione, «la lotta alle mafie è un impegno collettivo, perché la forza delle mafie si nutre di indifferenza e solitudine, mentre arretra quando trova di fronte comunità unite, organizzate e consapevoli».