Fiom-Cgil Lombardia: no all’accordo del settore artigiano metalmeccanico

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È stato sottoscritto oggi da Fim-Cisl e Uilm-Uil Lombardia il contratto integrativo regionale per il settore dell’artigianato metalmeccanico, installazione impianti, autoriparazione, odontotecnico, orafi-argentieri e restauro dei beni culturali. La Fiom-Cgil Lombardia, pur avendo partecipato al confronto e contribuito al miglioramento di alcuni contenuti dell’accordo, ha deciso di non firmare il testo, in continuità con la propria posizione già assunta nel 2013.

L’accordo, infatti, contiene deroghe peggiorative rispetto al contratto collettivo nazionale, in particolare in materia di orario di lavoro settimanale. Le modifiche introdotte – che prevedono maggiore flessibilità lasciata alla discrezionalità delle aziende artigiane e l’introduzione del lavoro domenicale (non previsto dal CCNL) – vanno a incidere negativamente sulla qualità della vita delle lavoratrici e dei lavoratori, rendendo l’accordo inaccettabile per la Fiom-Cgil.

«Non siamo disponibili a sottoscrivere intese che derogano in peggio alle norme della contrattazione nazionale – dichiara la Fiom-Cgil Lombardia – tanto più su un tema delicato come l’orario di lavoro, che ha un impatto diretto sul tempo di vita delle persone».

La Fiom-Cgil ha tuttavia contribuito ad ottenere alcuni miglioramenti nella parte economica dell’accordo, tra cui:

  • La retribuzione dei primi tre giorni di malattia, non prevista dal CCNL di settore;

  • L’incremento del premio regionale, con l’introduzione di una quota in welfare.

Nonostante ciò, le associazioni datoriali artigiane non hanno accettato di eliminare del tutto le deroghe sull’orario, motivo per cui la Fiom ha deciso, coerentemente, di non sottoscrivere l’accordo.

«Ci impegniamo a tutelare lavoratrici e lavoratori rispetto all’eventuale applicazione di queste deroghe, riservandoci ogni opportuna iniziativa sindacale e vertenziale», conclude la Fiom-Cgil Lombardia.