Conferenza stampa di presentazione

Mercoledì 29 ottobre alle 11 presso la Sala Lauree della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Milano, via Conservatorio 7, si terrà la conferenza stampa per presentare il progetto ICARO – Instruments to remove Confiscated Asset Recovery’s Obstacles.

Interverranno:
Graziella Carneri – CGIL Lombardia
Nando Dalla Chiesa – Università degli Studi di Milano
Jole Garuti – Saveria Antiochia Omicron
Maria Morena Luca – Avviso Pubblico
Luigi Lusenti – ARCI Milano
Laura Miani – Centro d’Iniziativa Europea

Il progetto ICARO nasce con l’obiettivo di favorire la conoscenza della realtà delle aziende confiscate alla mafia, e di proporre soluzioni che permettano alla gran parte di queste aziende di assumere valore sul mercato, rilanciando produttività e occupazione.

Le aziende confiscate alle mafie in Italia sono 1707; quelle sequestrate sono circa dieci volte tanto. Dall’inizio della crisi sono aumentate del 65%, un dato che dimostra che un sistema economico indebolito è più soggetto alle infiltrazioni delle mafie e alla loro pervasività nel sistema economico. Secondo alcune stime si può dedurre che i lavoratori coinvolti sono circa 80.000 e che la gran parte di queste aziende siano destinate al fallimento. Mediamente infatti tra un sequestro e una confisca passano circa 8 anni, un lasso di tempo che spesso compromette il futuro produttivo e occupazionale dell’azienda.

Nonostante questo fosco quadro c’è un dato positivo e che fa ben sperare: sono centinaia le cooperative sociali o di produzione che sorte grazie alla legge sui beni confiscati, danno lavoro a migliaia di persone.

Le azioni del progetto, che sono:

    • un’analisi comparata sulle politiche, le leggi e le raccomandazioni europee in tema di confisca e riutilizzo sociale dei beni e delle aziende confiscati alle mafie;
    • un’indagine approfondita sulle aziende confiscate in Italia;
    • un’analisi qualitativa dei “casi studio” in tema di risanamento e riutilizzo delle aziende e dei beni;
    • l’elaborazione di una “mappa dei rischi mafiosi” sul territorio nazionale ed europeo;
    • l’elaborazione e la sperimentazione di un modello integrato per la gestione e il risanamento delle aziende confiscate alle mafie, e di relative linee guida.

L’obiettivo del progetto è quello di analizzare le problematicità della confisca dei beni sottratti alla mafia (con particolare attenzione alle aziende sequestrate) e di proporre un modello di governance capace di accelerare il sequestro e la confisca dei beni mafiosi come strumento di lotta al crimine organizzato. Accelerazione in grado di creare una spirale positiva di crescita dell’economia legale e generare comportamenti etici e di responsabilità sociale di impresa, sensibilizzando l’opinione pubblica sull’importanza del riutilizzo sociale/risanamento dei beni confiscati come strumento di contrasto e prevenzione dell’infiltrazione criminale nell’economia legale.