Verso il XII Congresso della Cgil Lombardia. Quattro anni di impegno. Gli uffici vertenze

in UFFICIO STAMPA

il sistema dei servizi rappresenta una funzione strategica del sindacato generale e uno strumento indispensabile per realizzare le finalità istituzionali della Confederazione”.

Tra i servizi cui fa riferimento il citato art. 13 dello Statuto, vi è l’area Vertenze e Legale e Procedure Concorsuale.

L’attività degli uffici Vertenze – Legali (UVL) e Procedure Concorsuali (UPC), si rivolge a tutti i lavoratori con rapporto di lavoro subordinato, parasubordinato, interinale etc offrendo consulenze gratuite; nel caso si ravvisino le condizioni per l’apertura di una vertenza, ciò avverrà solo per i lavoratori iscritti. Da quel momento il rapporto tra il lavoratore iscritto e la CGIL sarà subordinato a regole che prevedono modalità di gestione delle controversie e precisi impegni reciproci.

Il lavoratore iscritto ha diritto all’assistenza vertenziale e legale impegnandosi a versare alla CGIL, se la vertenza ottiene un esito positivo, un contributo/corrispettivo calcolato in proporzione al risultato ottenuto. Tale contributo ha la funzione di compensare parzialmente i costi del servizio di assistenza legale e contrattuale che il sindacato offre a tutti i lavoratori iscritti e, nello stesso tempo, realizza un meccanismo di solidarietà tra i lavoratori. In questo modo la CGIL può garantire l’assistenza a tutti i lavoratori senza far pagare oneri a coloro che non ottengono un risultato positivo o nel caso in cui la vertenza è promossa per affermare diritti/principi che non comportano recuperi economici.

Si riassumono di seguito le aree di intervento sulle quali principalmente si articola l’attività dei nostri UVL/UPC

1)    Vertenze individuali

  1. Licenziamenti con più di 15 dipendenti; Altri licenziamenti.Impugnazione di licenziamenti per consentire al lavoratore il rientro al lavoro o il risarcimento del danno.
  2. Assistenza alla regolarizzazione del lavoro nero;
  3. Impugnazione delle diverse tipologie contrattuali incongruenti e/o non conformi alla legge.
  4. Impugnazione sanzioni disciplinari.
  5. Altre vertenze > Recupero crediti; recupero differenze salariali (inquadramenti, istituti irregolari e contratti irregolari).

2)   Vertenze collettive> lavoratori coinvolti in licenziamenti collettivi, cessioni di ramo d’azienda e appalti.

3)   Procedure concorsuali(fallimenti, concordati ecc.)

  1. Lavoratori assistiti per procedure concorsuali
  2. Pratiche INPS relative a procedure concorsuali: attivazione fondo di garanzie e tesoreria.

4)   Esecuzioni individuali> lavoratori assistiti per esecuzioni individuali.

5)   Invio on line delle dimissioni.

6)   Consulenze

  1. Interpretazione contratti
  2. Controllo TFR maturato e liquidato
  3. Controllo conteggi

Ecc.

Per tutte le attività sopra indicate gli UVL/UPC si avvalgono, ove necessario, di Legali convenzionati esperti in diritto del lavoro; ciò consente di gestire – in stretto rapporto con le categorie della CGIL e con gli altri servizi (Patronato – Area Fiscale) – le vertenze istruite con tutte le controparti, o enti a vario titolo coinvolti nel rapporto di lavoro (associazioni datoriali, datori di lavoro, enti istituzionali preposti alla gestione del contenzioso, INPS etc).

Il servizio offerto è la risultante di analisi politiche, soluzioni organizzative e scelte di investimenti che hanno trovato, nell’assetto attuale, la forma migliore, ancorché non definitiva, per la sua gestione .

Tale assetto, com’è evidente per ogni servizio che si vuole “aperto”, rivolto cioè sia all’utenza interna (consulenze all’area politica, categorie e confederazione, rapporto con altre aree della tutela individuale) sia a quella esterna (lavoratori iscritti o non necessariamente già iscritti che si rivolgono al servizio in cerca di una prima consulenza/informazioni) risente fortemente degli effetti derivanti dal mutevole quadro di riferimento esterno, economico/produttivo e normativo, innanzitutto.

Sono di fatto i nostri utenti (apparati a tempo pieno e lavoratori) a introdurre quotidianamente nell’attività UVL/UPC sollecitazioni e condizionamenti che impongono una continua verifica del lavoro svolto: dall’adeguatezza delle conoscenze normative e contrattuali all’ attenzione ai tempi di risposta circa i contenuti di merito, sino ai modelli organizzativi più confacenti a rendere fruibile e qualitativamente efficace l’offerta di assistenza.

Gli anni che ci separano dall’ultimo congresso rappresentano, da questo punto di vista, un periodo nel quale i “condizionamenti esterni”, hanno prodotto tensioni e sollecitazioni fortissime sulla qualità e quantità del servizio reso alle differenti utenze.

I dati aggregati e le linee di tendenza dell’occupazione ci hanno restituito gli effetti che, sulle forze di lavoro, hanno prodotto da un lato la crisi economica/produttiva (con picchi di disoccupazione che in alcuni comprensori lombardi sono stati superiori di oltre quattro volte al periodo pre-crisi), dall’altro le riforme del Mercato del Lavoro che si sono succedute, in continuità con le tendenze che avevano contraddistinto gli interventi legislativi negli ultimi 20 anni, e che hanno lasciato la nuova occupazione più povera nel reddito e precaria in diritti e tutele.

Se lo schok economico e finanziario ha prodotto crisi di impresa, fallimenti e delocalizzazioni con conseguente perdita di posti di lavoro e un incremento rilevante dell’attività riconducibile alle Procedure Concorsuali (gestione dei fallimenti, concordati preventivi ecc), sono le riforme del Mercato del Lavoro, e di talune procedure (vedi ad esempio dimissioni telematiche, operative dal marzo 2016) che hanno determinato una modifica sostanziale del quadro normativo di riferimento degli uffici Vertenze-Legali.

L’aumento della precarietà ha modificato la richiesta di assistenza dell’utenza che, sentendosi privata della garanzia di stabilità del rapporto di lavoro, ed essendo condizionata da un quadro normativo che, all’interno del rapporto di lavoro ha fortemente ridotto alcune tutele, ricorre ai nostri uffici sempre più confusa sul piano della consapevolezza dei propri diritti e della effettiva possibilità di renderli esigibili.

In molti casi, si pensi, per esempio, al superamento delle causaliper il ricorso ad assunzioni con contratti a termine (tipologia di assunzione che ha, di fatto, sostituito il contratto a tempo indeterminato rappresentando il 90% delle nuove assunzioni in Lombardia nel periodo dal 2015 al 2917), il legislatore ha “risolto” alla radice le potenziali ragioni di lite riducendo  esponenzialmente gli spazi del contenzioso lavoristico.

In estrema sintesi possiamo affermare che nell’ultimo quadriennio lo storico “ricatto occupazionale” (particolarmente condizionante in tempi di crisi economica e per effetto del quale l’adattamento dei lavoratori a condizioni di lavoro peggiorative e prive di diritti viene prima della richiesta di riscatto e rivendicazione delle proprie spettanze e dei propri diritti), si è manifestato in tutta la sua drammatica portata, sospingendo i lavoratori in una pericolosa deriva/rinuncia verso rivendicazioni quali quelle riconducibili ai temi retributivi (non solo conseguenti alle crisi d’impresa), ai diritti normativi lesi, alla ricerca di stabilità occupazionale, anche per via giudiziaria.

Ciò nonostante le nuove pratiche aperte sono in costante aumento pur modificandosi all’interno la composizione delle stesse. Dal 2014 al 2017 (ultimo dato disponibile) le nuove pratiche aperte nell’area UVL/UPC sono aumentate del 39% passando da 19.289 a 26.862.

La richiesta di assistenza per l’invio telematico delle dimissioni (entro cui si indaga tout court sui contenuti del rapporto di lavoro onde evidenziarne eventuali irregolarità) rappresenta ora il 38% dell’attività degli uffici mentre, seppur in sensibile calo, l’attività svolta a sostegno dei lavoratori coinvolti nelle crisi di impresa ha avuto un’ incidenza, nel 2017, del 20% sul totale attività (rappresentava il 35% nel 2014, anno nel quale non vi era la presenza delle dimissioni telematiche a condizionare l’attività nel suo insieme).

Le compagne e compagni impiegati stabilmente nell’area vertenze, nel 2017, sono stati 89 (78FTE) e il loro lavoro ha consentito, per la sola parte economica, il recupero di crediti a favore dei lavoratori – nel quadriennio 2014/17, –  per oltre 233 Milioni di euro.