Verso il XII Congresso della Cgil Lombardia. Il nostro impegno per il welfare

in UFFICIO STAMPA, Welfare e Sanità

L’arco temporale considerato (maggio 2014/marzo 2018) corrisponde quasi integralmente alla presidenza della Giunta Regionale da parte di Roberto Maroni (un condominio Lega/Forza Italia che ha man mano ridisegnato i rapporti di forza dell’era formigoniana) ed ai governi nazionali di Matteo Renzi e di Paolo Gentiloni.

Questi i principali temi dell’agenda sociale, sociosanitaria e sanitaria: il Libro Bianco sulla sanità lombarda e la successiva legge regionale 23/2015 che ha riformato il Servizio Sanitario Regionale (ATS al posto delle ASL, con ruoli di programmazione e controllo, ASST che hanno accorpato ospedali e servizi territoriali), gli interventi per la presa in carico dei malati cronici, la compartecipazione alla spesa sanitaria (ticket e superticket) e socioassistenziale (rette delle RSA, interventi sulla non autosufficienza), l’attuazione del nuovo ISEE, la sperimentazione -fallita e poi nuovamente introdotta – del “fattore famiglia” in Lombardia (per il quale abbiamo partecipato all’Audizione in Commissione), la sperimentazione, lombarda, del reddito di autonomia e, nazionale, del SIA, (sostegno inclusione attiva) fino all’implementazione della nuova disciplina nazionale del Reddito d’Inclusione (REI).

Tutto ciò in un quadro di progressiva riduzione delle risorse per la sanità in rapporto al PIL e di drastico contenimento dapprima, poi di lieve ripresa degli stanziamenti per gli interventi sociali.

L’azione del Dipartimento si è dispiegata nella contrattazione e nel confronto con la Regione, nell’interlocuzione con l’ANCI da un lato e con la pluralità di soggetti che hanno dato vita, anche in Lombardia, all’Alleanza contro la povertà, nel coordinamento con lo SPI e la Funzione Pubblica regionali e con le strutture confederali territoriali, con particolare attenzione, in questo caso, al confronto con le Direzioni delle aziende sanitarie a livello locale.

In seguito alla presentazione del Libro Bianco sulla sanità lombarda, che individuava limiti e manchevolezze del sistema sanitario lombardo ed indicava alcune linee di correzione, a partire dal superamento della centralità ospedaliera, a favore di un potenziamento dei servizi territoriali, la Cgil ha concorso con Cisl e Uil ad elaborare una piattaforma di riforma complessiva del SSR.

Alla fine di un lungo percorso di confronto con la giunta regionale si è raggiunta il 26 settembre 2014 un’intesa unitaria sulle linee della riforma e sul tema della compartecipazione; due successive intese (luglio 2016 e maggio 2017) sono intervenute sul monitoraggio dell’attuazione della riforma stessa e sulla costituzione di una Cabina di Regia per la verifica dello stato di attuazione. Sul progetto di riforma si è anche svolta, in forma unitaria, un’audizione presso la Terza Commissione del Consiglio Regionale.

Il confronto è proseguito anche negli anni successivi, ma senza pervenire ad ulteriori intese; nel contempo è stata esercitata una costante azione di pressione riguardo al tema delle liste d’attesa, che ha ottenuto solamente interventi parziali su alcune prestazioni specialistiche.

La concreta – e ancora parziale – attuazione ci ha visti molto più critici, per la prevalenza della dimensione ospedaliera, la riduzione dei servizi territoriali, l’occasionalità con la quale sono state aperte le cosiddette “strutture intermedie” (POT e PressT), l’aggravarsi delle carenze di personale e della precarizzazione dello stesso.

Riguardo agli interventi sulla cronicità, le cui finalità appaiono in linea di principio condivisibili, abbiamo unitariamente evidenziato la necessità di un’attuazione coerente, sollecitando la partecipazione dei medici di famiglia, il cui scarso coinvolgimento rappresenta la nota più critica di un percorso che non è fin qui decollato e ribadendo la necessità di un effettivo sviluppo delle strutture per le cure intermedie.

Sul tema della compartecipazione, vanno segnalate le intese su un temperamento delle rette RSA per ricoverati con gravi patologie (luglio 2017) e sulla costituzione di un Osservatorio sulle tematiche della residenzialità.

Siamo unitariamente intervenuti riguardo ad azioni di recupero di mancati pagamenti del ticket, rivendicando tutela per gli errori involontari, accanto alla richiesta di un ampliamento delle esenzioni per i minori e per i lavoratori in cassa Integrazione, in mobilità od esodati.

Relativamente alle politiche sociali, vi sono stati accordi con la Regione sulla distribuzione del Fondo Nazionale per le politiche sociali (2014), sul fondo per la non autosufficienza (2014 e 2015), sulle linee d’indirizzo per la programmazione sociale 2015/2017 (2014).

Il confronto con la Regione ha riguardato anche le varie misure contenute cosiddetto “reddito di Autonomia”, l’applicazione delle disposizioni sul “Dopo di Noi” e l’applicazione della legge regionale n.15/2015 relativa agli assistenti familiari.

In tema di applicazione dell’ISEE vi è sono state due intese con l’ANCI; sullo stesso tema vi è stata un’audizione unitaria presso la Prima Commissione del Consiglio Regionale.

Sulla salute mentale rileva l’adesione alla campagna STOP OPG (manicomi giudiziari) e la partecipazione alla Campagna sulla Salute Mentale, che riunisce diverse associazioni ed è interlocutore dei tavoli regionali, al quale pure partecipiamo.

Sui consultori è stata effettuata una rilevazione aggiornata della loro presenza, garantendo nel contempo una presenza qualificata della CGIL alle iniziative in materia, nonché sulla difesa della legge 194.

Assai significativa è stata (ed è tuttora) la partecipazione alle iniziative dell’Alleanza contro la povertà (monitoraggio del SIA, iniziative pubbliche, campagne di sensibilizzazione), costituita dallo scorso anno anche a livello lombardo.

Relativamente alla contrattazione territoriale e sociale, è stato annualmente prodotto il Rapporto sulla contrattazione sociale e territoriale e svolta attività d’indirizzo ed orientamento ed è stato realizzato, insieme al Coordinamento Immigrazione, un seminario sui temi della programmazione sociale in rapporto alla popolazione straniera residente e ai richiedenti protezione internazionale.

Infine abbiamo regolarmente partecipato insieme a Cisl e Uil alle attività del Tavolo regionale per il contrasto alla violenza di genere.

Il Dipartimento ha elaborato diversi documenti sulle varie problematiche affrontate, prevalentemente in forma unitaria: nel giugno 2018 è stata elaborata Agenda Sanità 2018 che definisce la piattaforma unitaria sul complesso dei temi del sistema sanitario e sociosanitario regionale.

Si sono tenute, nell’arco di tempo considerato, ventidue riunioni dei coordinamenti welfare, sanità, contrattazione sociale), tre dei quali in forma seminariale (sulle linee guida per i Piani Aziendali di ATS e ASST, sulla presa in carico dei pazienti cronici esulla riforma del terzo settore). Un ulteriore incontro, in forma seminariale, ha riguardato le politiche di contrasto alla povertà e la normativa del REI.

E’ stato organizzato un seminario regionale sul welfare integrativo, con l’obiettivo di costruire una riflessione condivisa con le categorie sull’esperienza di contrattazione sui temi del welfare sanitario e sociale.

Sul tema della previdenza, nel corso del 2017 abbiamo svolto un attivo regionale dei quadri, delegati e attivisti, realizzato materiali per le strutture a sostegno del confronto con il Governo sulla piattaforma unitaria e realizzato, anche nel 2018 iniziative di approfondimento seminariale sia regionali che territoriali e di categoria.