Verso il XII Congresso della Cgil Lombardia. Il nostro impegno per l’innovazione, lo sviluppo, le politiche industriali

in UFFICIO STAMPA

I temi dell’innovazione per favorire lo sviluppo e come base fondamentale per le politiche industriali sono fortemente intrecciati.

Il percorso è stato lungo dal livello nazionale con la costituzione di un gruppo di lavoro a cui partecipiamo dal 2016 fra i primi ad aderire alla piattaforma Idea Diffusa, partecipando attivamente alle giornate tematiche di novembre 2016 Torino, al forum nazionale dell’industria, del lavoro e dell’innovazione alla Venaria reale nel settembre 2017, fino alla conferenza di programma nel gennaio 2018 con l’elaborazione del Progetto Lavoro 4.0.

In parallelo al quadro nazionale, disponiamo di molte elaborazioni lombarde territoriali e di categoria per capire quanto il tema sia permeato nella realtà industriale e produttiva della nostra regione nel tentativo di sviluppare una piattaforma lombarda.

Con un preciso obiettivo: l’economia lombarda, pur segnando un andamento positivo nel panorama nazionale segna un dato negativo rispetto alla ripresa registrata negli altri paesi europei e nelle altre regioni europee prese a confronto.

Quindi lo scopo di questa piattaforma è fornire proposte concrete a supporto della ripresa in termini di sviluppo strutturale e non congiunturale.

Abbiamo provato ad inquadrare il tema, trovando uno schema comune di confronto per capire dove ci muoviamo, provando a costruire strumenti per la contrattazione

Quali significati a termini come innovazione, digitalizzazione, lavoro digitale e smart working? E più in generale nel panorama lombardo “Industria 4.0” si traduce solo in incentivi o rappresenta uno scenario di sviluppo?

E’ l’automazione che trasforma il lavoro o l’intero processo è innovato?

E ancora come si definisce il luogo di lavoro ormai non più fisico ma anche virtuale e in quest’ambito di lavoro immateriale come si definiscono gli orari di lavoro?

Dopo varie riunioni di confronto con le categorie interessate e le camere del lavoro, abbiamo rivolto queste domande al Politecnico di Milano che attraverso il suo osservatorio sull’innovazione ha un quadro preciso della situazione.

Ad esempio su 241 aziende monitorate dall’osservatorio sono prodotte oltre 800 applicazioni 4.0 quindi 3.4 per azienda, nei principali settori quali Smart Lifecycle (sviluppo prodotto, gestione del ciclo di vita e gestione dei fornitori),

Smart Supply Chain (pianificazione dei flussi fisici e finanziari)

Smart Factory (produzione, logistica, manutenzione, qualità, sicurezza e rispetto norme).

Su questo tema abbiamo organizzato il 7 febbraio 2018 una iniziativa che oltre al Politecnico vedeva la partecipazione attiva delle categorie e dei territori che avevano prodotto elaborazioni su questo tema, con uno sguardo al panorama europeo a cura di Fabio Ghelfi e con le conclusioni della struttura nazionale.

Restano molte domande che possono produrre interessanti elaborazioni e costruire una piattaforma per lo sviluppo.

Quale impatto sul mondo del lavoro? Si produrranno grandi opportunità che, se non governate, aumenteranno il lavoro povero e le diseguaglianze in particolare quelle digitali, ampliando il divario legato alle competenze e alle trasformazioni del lavoro ad esse connesse, in un contesto europeo di formazione continua .

Nel frattempo sono state individuate molte skill tecniche necessarie per processi e modelli di business di Industria 4.0 e anche CGIL Nazionale sta lavorando sul tema.

Queste le molte sfide a cui abbiamo cercato di dare risposta e con cui ancora dovremo confrontarci in modo da governare il processo e non subirlo.