Trasporto pubblico locale. CGIL e FILT CGIL Lombardia chiedono di fare chiarezza sulle risorse

in UFFICIO STAMPA

In questi giorni si sono susseguite notizie giornalistiche che aumentano la condizione di incertezza per tutto il settore del Trasporto Pubblico Locale. È necessario che le istituzioni coinvolte – il Governo e innanzitutto Regione Lombardia –  facciano chiarezza. A chiederlo la CGIL e la FILT CGIL Lombardia.

Le condizioni di imprese e lavoratori subiscono gli effetti dell’incertezza delle risorse. Ciò determina Il rischio per i dipendenti di non vedersi riconosciuto quanto dovuto e per gli utenti di un ulteriore ridimensionamento del servizio. Vi sono, già ad oggi, aziende che non riescono a pagare puntualmente gli stipendi.

Durante la Conferenza del TPL l’Assessore Sorte ha evidenziato che a fronte di una possibile riduzione delle risorse governative, Regione Lombardia tenterà di garantire il mantenimento dei fondi concordati e già stanziati per il 2016. A questo proposito chiediamo che siano garantiti, in modo chiaro e univoco, anche gli 8,5 milioni di Euro che nel 2016 vennero stanziati a fronte della mobilitazione sindacale.

La loro mancanza, a cui si sommerebbero i 12 milioni di Euro di eventuali tagli al Fondo nazionale di cui parla la stampa, sarebbe un colpo inaccettabile per questo settore.

Un settore che ha già visto negli scorsi anni un significativo ridimensionamento delle risorse allocate dalla Regione.  Una scelta, questa, che ha già prodotto la drastica riduzione del servizio sui territori lombardi mettendo così in difficoltà le famiglie, le Provincie e le Agenzie di Bacino.

In questo quadro anche i tempi dell’applicazione della Legge Regionale 6/2012 vedono comportamenti diversi a seconda dei bacini coinvolti.

Nell’ultimo incontro Regione Lombardia ha presentato un programma di lungo termine per la determinazione dei costi standard, completamente disallineato nei tempi rispetto alla normativa regionale. Il rischio è che si generalizzi una riduzione del TPL al solo trasporto scolastico, come già avviene in molte zone della Lombardia.

Riteniamo non sia più prorogabile un intervento organico di Regione Lombardia sui tempi di applicazione della normativa regionale e sulle risorse.

Milano 28/2/2017