Contratto Tessili: mobilitazione e scioperi per il rinnovo. I segretari generali Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, venerdì 18, al presidio di Milano

in UFFICIO STAMPA

Domani presidio (dalle 9,30) davanti alla sede di SMI-Confindustria (Sistema Moda Italia) in viale Sarca 223 a Milano.

Parteciperanno Emilio Miceli, Angelo Colombini e Paolo Pirani, rispettivamente segretari generali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil

Dopo oltre 20 anni il settore tessile/abbigliamento torna allo sciopero e lo fa in difesa del #CCNL, scaduto più di sei mesi fa (31 marzo 2016) e che riguarda oltre 420mila addetti, la cui trattativa con #SMI per il rinnovo si è bruscamente interrotta lo scorso 20 ottobre. Al centro del mirino dei sindacati l’indisponibilità delle controparti a rivedere l’impostazione sul modello di individuazione ed erogazione degli incrementi salariali e per le richieste normative tutte incentrate a comprimere diritti e il ruolo negoziale delle #Organizzazioni #Sindacali territoriali e delle R.S.U, un concetto di esigibilità volto ad accentrare nel #ContrattoNazionale ogni norma in materia di organizzazione del lavoro attraverso una revisione che nega la contrattazione aziendale e il decentramento al 2° livello di orari e classificazione come attualmente previsto, la richiesta di ridurre le ferie degli impiegati, quella di intervenire sui 3 giorni di carenza per malattia, il pieno recepimento del #JobsAct, l’intervento sulla #Legge104, il disimpegno sul nuovo sistema classificatorio dopo anni di lavoro condiviso. Queste le principali ragioni che hanno spinto i sindacati di categoria alla mobilitazione e allo sciopero del settore oltre che all’organizzazione di una manifestazione nazionale.

“In un comparto dove la contrattazione di 2° livello, per cultura e per dimensione aziendale, stenta ad affermarsi – hanno spiegato questa mattina Stefania Pomante, Mario Siviero e Riccardo Marcelli, rispettivamente segretari nazionali del settore Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil nel corso di una conferenza stampa a Roma – è irrinunciabile il ruolo regolatore e l’autorevolezza salariale del contratto nazionale; inoltre l’atteggiamento di SMI evidenzia la volontà di negare diritti come strumento prevalente a garantire competitività alle aziende. Prendiamo atto – hanno concluso – che SMI sembra interessata esclusivamente a ridurre diritti e salari attraverso l’affermazione di un modello contrattuale che definisca ex post i minimi e non dia all’atto della sottoscrizione nessuna certezza previsionale”.

INIZIATIVE IN CORSO

#Piemonte: sciopero regionale (escluso il territorio di Cuneo) previsto per il giorno #18novembre con manifestazione davanti alla sede dell’Unione Industriale Biellese. Previste a Cuneo 8 ore di sciopero per il giorno #21novembre
#Lombardia: sciopero per tutti i territori il 18 novembre con concentrazione a Milano davanti alla sede di SMI in viale Sarca 223
#EmiliaRomagna: sciopero di tutti i territori per il 21 novembre. Presidi davanti alle sedi delle aziende, tra cui Armani
#Toscana: sciopero previsto per otto ore il giorno 21 novembre con presidi davanti alle sedi delle Unioni Industriali di ogni territorio
#Veneto: sciopero di 8 ore previsto per tutti il 18 novembre. A #Vicenza presidio davanti la sede dell’azienda Marzotto
#Marche: sciopero di 8 ore e manifestazione regionale davanti alla sede di Confindustria Ancona il 18 novembre
#Abruzzo: Sciopero di 8 ore e manifestazione regionale a Penne (PE) il 21 novembre