Sanità lombarda: assunzioni sono primo passo. Restano gravi criticità, avanti con il confronto. Comunicato stampa Fp Cgil Lombardia

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Le aziende sanitarie potranno finalmente assumere. Ma quello di Regione Lombardia, con i budget assegnati a tal fine, è per la Fp Cgil Lombardia solo un primo passo.

Le assunzioni restano nell’ambito dell’85% del personale cessato, come stabilito dal governo, con la possibilità, in alcuni casi (vedi gli operatori socio sanitari), di una copertura del 100%.

Sarà possibile procedere all’assunzione di personale a tempo determinato, per supplire a maternità, malattia e lunghe aspettative. In deroga alla percentuale dell’85%, sono previste assunzioni nelle categorie protette e di ulteriore personale medico, tecnico, professionale e infermieristico se valutato come necessario dai piani di fabbisogno di personale.

“Questo provvedimento è un primo utile passo in una regione che ha gravi carenze d’organico e che si accinge, in questo periodo estivo, a chiudere posti letto – commenta Manuela Vanoli, segretaria Fp Cgil Lombardia -. Restano aperte questioni come la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori precari del Nue (il numero unico di emergenza 112), cui scade il contratto a fine 2016. O come la ricollocazione degli esuberi della Croce Rossa. Oltre al gravissimo fenomeno del precariato degli Irccs, dove sono tutti precari.
Il confronto con la Regione va tenuto aperto – prosegue la sindacalista -, tanto più per le difficoltà che stanno incontrando le lavoratrici e i lavoratori in questa prima fase di attuazione della riforma del welfare lombardo, con la nascita delle aziende socio sanitarie territoriali e delle agenzie di tutela della salute”.

Milano, 27 luglio 2016, FP CGIL Lombardia