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in Mercato del lavoro

Balzarini, Cgil Lombardia: “La Lombardia ha perso posizioni rispetto alle regioni europee ad essa simili”

La CGIL Lombardia, in un recente studio, ha valutato l’andamento dell’economia e del mercato del lavoro nella nostra regione fino ad oggi, sulla base di un incrocio di dati elaborati dalla Banca d’Italia (Economie regionali, luglio 2017), dall’Inps, dalla Commissione Europea, dalla Bce e dall’Osservatorio statistico dei Consulenti del lavoro.

“Ne emerge un quadro non propriamente confortante”, commenta Massimo Balzarini della segreteria della CGIL Lombardia. “La crescita del Pil nel Nord Ovest nel 2016 è dello 0,8 per cento, ed è inferiore al dato nazionale (0,9). Nonostante il miglioramento tendenziale, si trova ancora a circa 6 punti percentuali al di sotto del livello del 2007 nel Centro Nord, e a circa 11 punti percentuali al di sotto nel Mezzogiorno”.

“Negli ultimi 15 anni – aggiunge il sindacalista – la Lombardia ha perso posizioni rispetto alle regioni europee ad essa simili per grado di sviluppo e struttura produttiva, in termini di reddito pro-capite e di capacità innovativa delle imprese, a conferma che gli effetti della crisi hanno prodotto danni ancora non recuperati”.

Le previsioni economiche della Commissione Europea e il report della Bce (maggio 2017) sui livelli reali di disoccupazione, disegnano il fallimento generale delle politiche europee. La Bce sottolinea che la vera disoccupazione europea (disoccupati e sottoccupati) è del 18% invece che del 9,5% della stima ufficiale; un dato che estende la preoccupazione non solo all’Italia ma al quadro europeo più generale.

La disoccupazione-sottoccupazione italiana, sempre secondo la Bce, è prossima al 22%, contro la media europea del 18%.

Un esercito di 509.000 italiani si è cancellato dall’anagrafe per trasferirsi all’estero per motivi di lavoro nel periodo 2008-2016 (Osservatorio statistico dei Consulenti del lavoro, giugno 2017), 250.000 sono andati in Germania.

Nel panorama complessivo sull’occupazione che, pur nell’ambito della ripresa, ci vede lontani dal recupero delle posizioni pre-crisi, il dato preoccupante è l’incidenza del lavoro part-time sul totale, cresciuto a dismisura negli ultimi anni.

Tale incidenza, nel periodo 2003-2016 fa registrare in Lombardia un incremento del 94,7%, mentre per l’Italia la crescita è del 121,2%, a differenza del 29,9% della media europea.

L’incidenza del lavoro full-time nel periodo 2003-2016 in Lombardia invece diminuisce del 9,8%, in Italia si riduce dell’11,3 contro una media europea del 5,6%.

“Pur essendo in presenza di un miglioramento del quadro complessivo – conclude Balzarini – siamo ancora lontani dalla buona occupazione stabile e a tempo pieno che resta per noi l’obiettivo fondamentale per garantire una reale ripresa dell’economia del paese”.

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