Il punto sulla previdenza e la discussione sui voucher

in UFFICIO STAMPA

Sala gremita stamattina in Camera del Lavoro a Milano per l’attivo regionale della Cgil sul sistema previdenziale. Non poteva mancare l’affondo sul ripristino dei buoni lavoro

Valentina Cappelletti, segretaria della Cgil Lombardia, ha spiegato che la fase 1 sconta limiti evidenti per l’esigenza di contenimento della spesa e per ritardi nella fase attuativa, e presenta alcune criticità. Sui lavoratori precoci è stata eliminata definitivamente la penalizzazione per la pensione anticipata con requisito contributivo prima dei 62 anni.

Per chi ha lavorato 41 anni, i contributi non sono ancora sufficienti per accedere alla pensione anticipata, salvo alcune condizioni soggettive di particolare fragilità sociale. Sono state definite le mansioni, undici, che si ritengono gravose ma che di per se’ non sono sufficienti se non svolte nel corso degli ultimi sei anni prima della pensione con interruzioni che fanno arrivare al massimo a 7 anni.

L’Ape sociale è sperimentale per due anni e non rappresenta un diritto esigibile tout court, ma limitato entro i parametri di spesa definiti per ogni anno, sulla base di un monitoraggio condotto dall’Inps che valuta il rapporto tra risorse disponibili e quantità delle domande. Per la Cgil la fase 2 ha come priorità la definizione di provvedimenti che correggano il sistema contributivo con lo scopo di costruire una previdenza affidabile per tutte e tutti.

La nostra proposta (Pensione contributiva di garanzia) non ha natura assistenziale, punta a valorizzare i contributi raggiunti e a rafforzare le fragilità. Su questi temi nel complesso vogliamo aprire un grande vertenza unitaria anche con Cisl e Uil e coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori in un processo di revisione delle attuali norme che finalmente tenga conto della reale condizione delle persone nel mercato del lavoro.

Dopo numerosi interventi che hanno sottolineato l’importanza di un’iniziativa a tutto campo che riprenda la battaglia per modificare la legge Fornero e per un sistema previdenziale più equo e giusto che garantisca tutte e tutti, ha preso la parola per le conclusioni Roberto Ghiselli della segreteria nazionale Cgil, che ha aperto con la grave provocazione del governo sui voucher.

Ripercorrendo la storia della mobilitazione referendaria della Cgil, si è chiesto se sia possibile che il Parlamento abbia potuto cancellare tutto questo con un emendamento a un decreto – che ha tutt’altro contenuto – senza nessuna discussione e senza confrontarsi con il sindacato. Non c’è nessuna forma contrattuale nella norma approvata, il meccanismo dei voucher resta e viene addirittura esteso alla maggior parte delle aziende.

Noi eravamo disposti a modificare i contratti per renderli più fruibili. Non è stato possibile, è stata scelta la strada dello schiaffo, a milioni di persone, alla Costituzione e alla democrazia. Sulla previdenza Ghiselli, esaminando le due fasi della trattativa, ha sottolineato le criticità, dal momento che alcuni grandi problemi rimangono irrisolti.

Sulla fase uno, è positivo che vengano ricomprese nei lavori gravosi, nonostante i limiti, ampie fasce di categorie.
La tempistica entro la quale fare domanda però si sta assottigliando (entro il 15 di luglio), quindi occorre una forte iniziativa per garantire un’informazione puntuale e tempestiva ai lavoratori. L’Inca ha già predisposto un manuale agile da utilizzare.

Nella fase due vanno affrontati i temi più organici.
Occorre un’idea complessiva di riforma previdenziale (anche per modificare la Legge Fornero) che tenga insieme e garantisca tutti.

La nostra proposta di pensione contributiva di garanzia tende a valorizzare dal punto di vista contributivo tutte le fragilità presenti nel mondo del lavoro, a riconoscere il lavoro di cura, a dare una prospettiva futura a tutte e tutti, in particolare ai giovani.

Nel contempo va individuato un meccanismo adeguato di rivalutazione delle pensioni. Purtroppo però non ci sono risorse per i prossimi anni e il governo non sembra voler discutere. Abbiamo forti timori che derivano dal quadro politico che rende sempre più probabile lo scioglimento delle Camere.

Noi, ha concluso Ghiselli, siamo qui per tenere viva la questione previdenziale, per informare e per dare certezza che la vertenza e la piattaforma pensionistica rimangono valide e ben presenti nell’azione della Cgil.

Nella speranza che vada avanti l’indispensabile percorso unitario, perché questo ci rende tutti più forti. Al termine l’attivo ha salutato con grande entusiasmo il segretario generale della Cgil Susanna Camusso che, a Milano per un’iniziativa locale, ha deciso di fare una gradita sorpresa al nostro attivo.

 

 

Per ascoltare l’intervento integrale di Susanna Camusso, clicca qui:

➡ Parte 1 

Parte 2

 

???? Le slide sulla previdenza presentate all’attivo da Valentina Cappelletti