Novantotto posti di lavoro a rischio alla Carapelli di Inveruno. Il 4 novembre corteo e consiglio comunale aperto

in UFFICIO STAMPA

 

I lavoratori della Carapelli di Inveruno pagheranno il prezzo più alto di fronte alle scelte inaspettate, assunte dal consiglio di amministrazione del gruppo spagnolo Deoleo, proprietaria dei marchi italiani Carapelli, Sasso e Bertolli.

Difatti nell’incontro del 28 ottobre scorso, nel corso del quale si sarebbe dovuto discutere dell’andamento del Gruppo, è invece stata comunicata a sorpresa dalla Direzione Aziendale l’intenzione di voler chiudere lo stabilimento Carapelli di Inveruno, dichiarando in esubero 98 lavoratori che verranno posti in mobilità.

Questa scelta dimostra, ancora una volta, che la cattiva gestione delle relazioni sindacali da parte della Direzione Aziendale e il non saper affrontare le problematiche del gruppo e dell’intero settore, portano all’incapacità di trovare soluzioni diverse dalla più semplice e cinica decisione di chiudere lo stabilimento.

Tale cinica decisione comporterà drammatiche ricadute non solo per l’occupazione, ma anche per il territorio, per la produzione olearia, per gli altri lavoratori del settore Agroalimentare Italiano, con l’ennesimo pezzo di produzione di olio che rischiamo di perdere.

Di fronte a tale scelta la Flai-Cgil, insieme a Fai-Cisl e Uila-Uil, si mobiliteranno intraprendendo tutte le iniziative necessarie per respingere e scongiurare l’ipotesi prospettata dalla Direzione Aziendale, coinvolgendo anche le Istituzioni Locali, Regionali e Nazionali al fine di preservare il sito produttivo e il perimetro occupazionale dello stabilimento di Inveruno.

A tal proposito già domani, 4 novembre alle ore 16, un corteo partirà dalla sede aziendale di corso Europa fino al Teatro Brera, in via Brera. In quella sede si terrà un consiglio comunale aperto sulla vertenza.

Milano, 3 novembre 2016

Claudio Superchi,  segretario Generale Flai-Cgil Lombardia