Migrazioni verso l’Ue: meno arrivi, ma più vittime

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Il 2016 l’anno più tragico per i flussi nel Mediterraneo secondo i dati dell’Unhcr

Mentre l’Unione europea cerca con difficoltà di attuare le politiche previste in materia di immigrazione e avvia il processo per la creazione di una guardia europea costiera e di frontiera, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur-Unhcr) denuncia l’aggravarsi della situazione per quanto concerne la sicurezza dei migranti, soprattutto per coloro che cercano di raggiungere via mare le coste europee.

Secondo l’Agenzia dell’Onu, infatti, nonostante manchino due mesi alla fine dell’anno e il numero dei migranti diretti verso l’Ue sia decisamente diminuito rispetto allo scorso anno, il numero delle persone morte e disperse nel Mediterraneo (almeno 3.740) nei dieci mesi del 2016 finora trascorsi si avvicina molto a quello dell’intero 2015 (3.771 vittime), che era stato l’anno peggiore per le migrazioni verso l’Ue. Il dato 2016 equivale a una media di 374 vittime al mese, 12 al giorno: numeri inaccettabili. Colpisce soprattutto la crescente frequenza delle morti sui flussi migratori che attraversano il Mediterraneo: se nel corso del 2015 erano state oltre un milione le persone che avevano intrapreso la pericolosa traversata (1.015.078 secondo l’Unhcr), in dieci mesi di quest’anno il numero si è ridotto a circa un terzo (327.800), ma l’incidenza delle vittime è invece triplicata passando da un morto ogni 269 migranti del 2015 a uno ogni 88 del 2016, dato che nel Mediterraneo centrale è addirittura più alto con una morte ogni 47 arrivi. ⇒ Continua su www.euronote.it