Metalmeccanici, un contratto per tutti

in UFFICIO STAMPA

da Rassegna.it

L’intesa unitaria chiude la stagione degli accordi separati. Aumento totale di 92 euro, 51,7 dei quali sul salario, la restante quota suddivisa tra previdenza, sanità, welfare e formazione continua. Una tantum di 80 euro. Landini: “Ritrovata l’unità”

È stata raggiunta oggi (26 novembre) l’intesa per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. La firma di tutte le parti in causa – Federmeccanica/Assistal, Fim, Fiom e Uilm – mette fine a una lunga fase di accordi separati. La delegazione della Fiom dà “un giudizio positivo sull’intesa raggiunta, che non presenta alcun tipo di scambio improprio, allarga diritti, va oltre l’inflazione nel suo costo complessivo, struttura il percorso democratico nel contratto nazionale, richiesta da sempre centrale per la nostra organizzazione”.

“Abbiamo ritrovato l’unità”, ha sottolineato il segretario generale della Fiom Maurizio Landini secondo cui “arriva un segnale importante in questo momento: di fronte alla crisi bisogna unire esigenze e bisogni”. Per il leader dei metalmeccanici della Cgil, l’aspetto rilevante è poi che “il contratto è per tutti”. “Tutela del potere d’acquisto, sanità, formazione – ha aggiunto – saranno per tutti i lavoratori”. Landini ha quindi fatto notare che con l’intesa “si estende e si qualifica la contrattazione aziendale mantenendo il contratto nazionale”.

Come di consueto, per quanto riguarda la Fiom l’ipotesi di accordo sarà sottoposta al vaglio del Comitato centrale che riunisce il 27 novembre. Successivamente, l’accordo verrà illustrato nelle assemblee nei luoghi di lavoro e infine sottoposto al referendum vincolante di tutti i lavoratori interessati attraverso un percorso per la prima volta sottoscritto anche da Federmeccanica. ⇒Continua su Rassegna.it