Contro l’abuso dei contratti a termine in Poste Italiane

in UFFICIO STAMPA

Giovedì 15 giugno, dalle 10 alle 12, presidio in Piazza Cordusio

In Lombardia operano quotidianamente in Poste Italiane circa un migliaio di giovani lavoratrici e lavoratori assunti con contratto a tempo determinato, una parte consistente dei quasi 5000 sul territorio nazionale.

Sono assunti per sopperire ad una ormai strutturale carenza di organico nel recapito e nei centri di smistamento e alle inefficienze e criticità di una riorganizzazione del recapito, basata sulla consegna della posta a giorni alterni, che si sta dimostrando sempre più fallimentare.

Sono giovani diplomati e laureati che, dopo aver acquisito capacità e competenza professionale, dopo un periodo massimo di 24 mesi, non sono più considerati una risorsa e il loro rapporto di lavoro non viene più confermato.

Da qualche mese sono in corso iniziative e manifestazioni, in tutte le Regioni, per aprire una vertenza con Poste Italiane per stabilizzare questi rapporti di lavoro e dare così dignità e futuro al lavoro di migliaia giovani senza i quali non sarebbe possibile il servizio universale che Poste dovrebbe garantire.

Poste Italiane, azienda ancora pubblica, con una missione sociale, non può ignorare il problema, tenendo anche conto di una disoccupazione giovanile che in Italia sfiora ormai il 30%.