La Dichiarazione universale dei diritti umani compie 70 anni

in Migrazioni, UFFICIO STAMPA

Continua l’impegno della Cgil in difesa dei valori, sempre più attuali, di libertà, uguaglianza, affermazione dei diritti, solidarietà

 

Il 10 dicembre 1948 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite riunita a Parigi ha proclamato la Dichiarazione universale dei diritti umani, tradotta poi in numerose Convenzioni internazionali. Dichiarazione, che trae origine dalla negativa esperienza del nazi-fascismo, sancisce il principio secondo cui la libertà, la giustizia e la pace nel mondo non possono che radicarsi nel riconoscimento della dignità di tutti gli esseri umani e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, nella loro essenza.
Norma giuridica che vale ancora oggi, per tutti e in tutti i campi: dalla proibizione della riduzione in schiavitù e della tratta, al divieto di tortura o di trattamenti inumani o degradanti; dalla presunzione di innocenza al diritto alla libertà di movimento e di residenza; dal diritto di asilo dalle persecuzioni, alla sicurezza sociale; dal lavoro senza discriminazioni al diritto dei minori alle cure e all’istruzione.

Di questi principi la nostra azione e la nostra Organizzazione si fanno portatrici, a maggior ragione laddove tali diritti vengono trasgrediti o cancellati: dal diritto di asilo, al diritto all’immigrazione, dalla parità di trattamento dei migranti, alle discriminazioni sessuali, dalle libertà civili, al lavoro dignitoso.

Su queste basi non abbiamo condiviso e abbiamo contrastato leggi, norme, delibere regionali discriminatorie delle libertà e dei diritti: il nostro impegno, anche oggi, anniversario della Dichiarazione, è quello di difendere quei valori e quei principi, rinnovando il valore della convivenza civile e pacifica tra esseri umani.

Milano 10/12/2018