Immigrazione: Cgil e Inca, Governo torna a mettere mano alle tasche degli stranieri regolari

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Roma, 9 giugno – “Il Governo torna a mettere le mani nelle tasche dei lavoratori stranieri regolari. È inaccettabile:  si scavalcano le sentenze  a cui si è arrivati  grazie  alla nostra  battaglia  e si reintroduce  l’ulteriore  contributo  sui rilasci  e rinnovi  dei Permessi  di Soggiorno”. Questa la denuncia di Cgil nazionale e Inca in seguito alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale (GU n.131 del 8-6-2017) di un decreto interministeriale  di Ministero dell’Economia e delle Finanze e Ministero degli Interni (DPCM del 5/6/2017).

“Il decreto – sostengono  Confederazione  e Patronato – reintroduce  il contributo a carico degli stranieri che era stato cancellato  da due sentenze, una della Corte di Giustizia Europea, l’altra del TAR del Lazio poi confermata  dal Consiglio di Stato. Il contributo è reintrodotto  nella misura del 50% degli importi in essere prima di queste ultime”. Cgil e Inca spiegano  che ciò comporta  che “chi presenterà domanda di rilascio e/o rinnovo del Permesso di Soggiorno o la richiesta di Permesso di Soggiorno comunitario di Lungo Periodo dovrà versare rispettivamente 40, 50 e 100 euro, da aggiungere agli oneri amministrativi (30,46 euro)”.

Inoltre  sottolineano  che  “il  provvedimento  ha  validità  ‘ora  per  allora’,  quindi  il versamento  sarà  obbligatorio  anche  per  chi  ha rinnovato il Permesso di Soggiorno nel periodo di vacanza della norma disapplicata”.

“Il Governo torna a tassare la volontà dei lavoratori stranieri di essere regolari sul nostro territorio. Cgil e Inca – concludono – forti di aver vinto il ricorso fatto sulla norma precedente,  continueranno  a battersi contro una previsione  ingiusta che grava sulle famiglie immigrate  e rischia di avere ricadute sociali derivanti dalla possibile marginalizzazione  di queste persone e di essere un ulteriore ostacolo ai percorsi di integrazione, che andrebbero invece implementati”.