I diritti nel lavoro che cambia. A Como ottava edizione degli Stati Generali della CGIL Lombardia

in Intervista, UFFICIO STAMPA

Il segretario generale Elena Lattuada a RadioArticolo1: “Finalmente nel dibattito pubblico sta emergendo il tema delle condizioni di vita delle persone”

Rassegna.it 14 dicembre 2016

Dal 14 al 16 dicembre, si svolgono gli Stati Generali della Cgil Lombardia. L’ottava edizione di un appuntamento diventato ormai tradizionale, organizzato nella cornice di Villa Olmo, a Como. “Il lavoro cambia. I diritti si rinnovano”. Questi i temi al centro delle giornate di studio e riflessione che, naturalmente, si concentreranno in particolare sulla Carta dei diritti universali del lavoro e sui tre referendum proposti dalla Cgil che hanno appena passato il vaglio della Cassazione. I lavori saranno conclusi, venerdì 16, dall’intervento del segretario generale della Cgil Susanna Camusso.

“Sono giorni in cui, anche grazie all’importante pronunciamento della Cassazione sui referendum della Cgil, i diritti stanno tornando al centro – ha detto Elena Lattuada intervistata da RadioArticolo1 –. Ma non solo: in generale mi pare stia finalmente emergendo nel dibattito pubblico il tema delle condizioni di vita delle persone, a partire dal lavoro. Questo tema è stato sempre al centro della nostra agenda, naturalmente, ma il fatto che sia riconosciuto anche da altri mi pare molto importante”. A partire da questo, continua la sindacalista, “gli Stati Generali serviranno a far sì che il gruppo dirigente lombardo ragioni e rifletta su come è cambiata la struttura produttiva nella nostra regione e su come questi mutamenti influiscono sulla condizione di vita delle persone”.

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Durante l’assise, aggiunge Lattuada, “proveremo a riconnettere i diversi ‘pezzi’ di lavoro concreto che si fa all’interno delle categorie e nei territori per ricostruire una fotografia univoca. Tutti sostengono che la Lombardia è una regione all’avanguardia e che precorre i cambiamenti del prossimo futuro. Ecco, da questo punto di vista, siamo di fronte a un tessuto industriale che in parte si è rinnovato e in parte si è perso e a un sistema di infrastrutture che pone nuove domande. Poi, c’è tutta la questione delle bonifiche, della qualità ambientale: uno dei focus che noi metteremo al centro della nostra riflessione”, insieme al nodo dello sviluppo,  “che vede un asse tra la parte orientale e la parte occidentale della Lombardia, e che sarà oggetto di un approfondimento da parte del Centro studi Pim, e in cui le connessioni tra la struttura produttiva e l’infrastrutturazione diventa sempre più dominante”.

Altri focus importanti, sottolinea la dirigente sindacale, sono quelli sul consumo alimentare e il suo riciclo, “figlio ovviamente dell’esperienza dell’Expo e dell’aumento in regione della povertà” e quello sulla logistica, “sui mutamenti che nascono in ragione del cambiamento della struttura produttiva”. Come poi tutto questo sia in relazione al Piano del lavoro della Cgil “e con la sua evoluzione sia sul versante della costruzione degli accordi sia su quello dell’elaborazione è un altro punto di vista che svilupperemo nel corso dei lavori”.

Nel corso degli Stati Generali verranno presentati anche alcuni progetti. Tra questi, spiega Lattuada, “quello che riguarda la riqualificazione del tessuto urbano e per questo chiameremo direttamente in causa i progetti che la Fillea in questi anni ha elaborato”. Si parlerà anche di bonifiche, a partire dal caso Mantova (“dove c’è una grande area industriale che è sottoposta a bonifiche e su cui c’è un lavoro e una interlocuzione importante con la città, le istituzioni e gli organi di vigilanza”), e di welfare.

Infine, una nota dolente: la difficoltà, pur in questa ricchezza di proposte, di trovare un’interlocuzione adeguata. “Nonostante la Lombardia sia la regione dove in assoluto si firmano più accordi con le amministrazioni comunali su temi importati che riguardano le scelte delle politiche di bilancio, non siamo nella condizione di costruire un quadro complessivo di governo di questi processi interloquendo e interagendo né con la regione Lombardia né con le associazioni di impresa”.